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“Naufragio di Cutro si poteva evitare”, chiusa l’inchiesta: accusate 6 persone della Guardia costiera e finanza

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STECCATO DI CUTRO – La procura di Crotone ha chiuso le indagini sulle responsabilità che hanno portato alla morte di 98 migranti, tra cui 35 bambini, mentre un numero imprecisato di dispersi si aggira attorno alla decina. La tragedia ha visto la sopravvivenza di 81 persone.

Una tragedia che si poteva evitare secondo gli inquirenti che, con la chiusura formale delle indagini, hanno presentato una vasta mole di documenti: migliaia di pagine di approfondimenti, consulenze, valutazioni, chat e immagini. Tra le novità, c’è l’aggiunta di un quarto indagato tra i finanzieri (inizialmente erano tre) e la riduzione degli indagati della Guardia costiera da tre a due. Con la notifica degli atti nelle prossime ore, emergeranno con maggiore chiarezza le responsabilità individuali e le eventuali omissioni. L’inchiesta ha esaminato ogni azione e inazione della notte tra il 25 e il 26 febbraio 2023, la notte del naufragio.

Procura, caicco con migranti Cutro venne segnalato da Frontex

La presenza del caicco carico di migranti naufragato il 26 febbraio dello scorso anno a “Steccato” di Cutro “era stata tempestivamente segnalata dall’agenzia europea Frontex in navigazione verso le coste calabresi”. É quanto si afferma in una nota stampa diffusa dalla Procura della Repubblica di Crotone in merito all’avviso di conclusione delle indagini preliminari sul naufragio notificato a quattro finanzieri ed a due militari della Guardia costiera. L’inchiesta ha avuto così lo scopo “di accertare – prosegue il comunicato – perché nessuna imbarcazione delle autorità preposte al controllo del mare territoriale fosse in quella zona per tentare di intercettare il caicco, verosimilmente carico di numerosi migranti”.
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