ROMA – Ancora un record negativo per le nascite in Italia. Nel 2022 sono state 392.598: 7.651 in meno rispetto al 2021, pari a -1,9%. Ma la novità è che nel Sud, isole escluse, c’è stato un incremento delle nascite di +0,7% rispetto al 2021. A livello territoriale il tasso di natalità conferma ancora una volta il primato della provincia autonoma di Bolzano con il 9,2 per mille, mentre la Sardegna presenta il valore più basso: 4,9 per mille.
A dirlo è l’Istat nel report “Dinamica demografica – Anno 2022” spiegando che a livello europeo la situazione registrata nel nostro Paese non è un’eccezione, visto che la Spagna ha una situazione simile all’Italia e la Francia, pur facendo rilevare livelli di fecondità storicamente più elevati, nel 2022 registra un calo soprattutto a partire dal mese di luglio.
E in Italia continua a diminuire la popolazione: al 31 dicembre 2022 i residenti sono scesi sotto i 59 milioni, precisamente 58.850.717 ovvero 179.416mila in meno, pari -0,3% rispetto al 2021, nonostante il positivo contributo del saldo migratorio con l’estero, dovuto soprattutto alla crisi in Ucraina. Il deficit di popolazione rallenta al Nord e peggiora nel Mezzogiorno. Nel Nord il decremento è di -0,1%, di entità decisamente inferiore rispetto a quella dell’anno precedente (-0,4% nel 2021). Anche al Centro il calo di popolazione è più contenuto (-0,3% contro il -0,5% del 2021).
Nascite: al Sud +0,7%
Il Mezzogiorno, invece, subisce effetti più pronunciati passando dal -0,2% del 2021 al -0,6% nel 2022. Un saldo naturale della popolazione che l’Istat definisce “fortemente negativo” anche perchè risente ancora degli strascichi della pandemia. E a dimostrarlo il fatto che al termine dello stato di emergenza sanitaria, a fine marzo 2022 ,la perdita di popolazione registrata nel primo trimestre risulta ben il 46,4% del calo conseguito nell’intero anno.
A questo si aggiunge il successivo calo di nascite e l’eccesso di mortalità dei mesi estivi, legato alle persistenti ondate di calore che hanno colpito soprattutto gli anziani. Nel 2022 sono stati 713.499 i decessi, circa 12mila in più rispetto all’anno precedente ma 27mila in meno rispetto al 2020, anno di massima mortalità dovuta alla pandemia da Covid-19. A luglio e agosto si è registrato un numero di decessi superiore del 16% pari a 125 mila persone, come avvenne nel 2015 quando morirono 110 mila persone per ragioni legate sempre a fattori climatici.
