RENDE – Il Comune di Rende avvia una nuova fase per il futuro del Parco Acquatico Santa Chiara, una delle strutture pubbliche più ampie e importanti dell’area urbana cosentina ma che ha vissuto sin dai suoi primi anni di attività una serie di problematiche, prima economiche e gestionali e poi anche giudiziarie. In estate venne sequestrato dopo il tragico incidente di questa estate con una bimba di 8 anni, Simona Vanessa Szilagyi, morta annegata nella piscina della struttura. Era il 30 giugno del 2025 quando la piccola, mentre giocava in acqua avrebbe accusato un malore e sarebbe poi annegata.
Pochi giorni fa la struttura è stata dissequestrata ed è tornata a disposizione del Comune di Rende. Sul futuro della struttura e sul suo definitivo rilancio l’amministrazione comunale ha pubblicato un avviso di consultazione preliminare di mercato finalizzato a raccogliere proposte, idee e modelli gestionali per predisporre una futura gara pubblica di concessione.
Parco Acquatico Santa Chiara: struttura da valorizzare
Il Parco Santa Chiara è una struttura articolata che comprende un centro polifunzionale con hall-bar, tecnotown, auditorium, area SPA-fitness con palestra e piscina coperta, un campo polivalente per calcetto, basket e tennis, un’area giochi protetta per bambini, un ristorante, un anfiteatro e due bacini d’acqua: uno navigabile con pontili e uno balneabile con spiaggia. A completare il complesso, vaste aree verdi e percorsi pedonali e carrabili.
L’obiettivo dell’amministrazione è individuare, attraverso la consultazione, modalità di gestione efficienti e sostenibili, capaci di rilanciare il parco come luogo di aggregazione, fruizione pubblica e promozione territoriale.
Due gare andate deserte
Il Comune ricorda che negli ultimi mesi erano state tentate due procedure di affidamento, entrambe concluse deserte senza la presentazione di offerte. La prima prevedeva progettazione, riqualificazione e gestione ventennale con un investimento privato stimato in 2.050.000 euro; la seconda riguardava la sola gestione, con un investimento iniziale di 570.000 euro. Entrambe le concessioni avevano un valore globale rispettivamente di oltre 19 milioni e 17 milioni di euro.
Verso una gara con concessione fino a 30 anni
Il nuovo percorso avviato dall’Amministrazione, con la consultazione, punta ora a definire una gara più rispondente alle condizioni del mercato. L’amministrazione intende affidare la gestione, per una durata massima di 30 anni, ad un operatore singolo o associato, chiamato a occuparsi della manutenzione ordinaria e straordinaria, della vigilanza sugli impianti e dell’assistenza agli utenti, oltre agli interventi necessari per la piena messa a regime del parco.
La struttura dovrà inoltre essere resa disponibile e gratuitamente al Comune per 12 giornate l’anno, da destinare a eventi sportivi, culturali, istituzionali e ricreativi. In base all’atto di indirizzo approvato dal Consiglio comunale, il canone di concessione sarà parametrato al fatturato annuo generato dal gestore.
Come partecipare alla consultazione per il Parco Acquatico Santa Chiara
Possono presentare manifestazioni di interesse operatori economici, associazioni, enti di ricerca, autorità indipendenti e portatori di interesse collettivo. Le domande devono pervenire entro le ore 12 del 15 gennaio 2026, in busta sigillata, consegnata al protocollo comunale di piazza San Carlo Borromeo. Le proposte devono contenere una formale manifestazione di interesse; una relazione descrittiva con il modello tecnico-gestionale proposto ed eventuali elaborati progettuali, studi o analisi finanziarie di massima.
I prossimi passi del Comune di Rende
I contributi raccolti saranno utilizzati esclusivamente per predisporre la documentazione del futuro bando. L’amministrazione si riserva di organizzare, al termine della consultazione, un incontro pubblico per condividere gli esiti e approfondire le informazioni raccolte, nel rispetto della riservatezza commerciale.
Il dirigente del settore Lavori Pubblici, Marconi Donna, che ha firmato l’avviso, chiarisce che la consultazione non crea alcun vincolo né obbligo per il Comune, che potrà sospendere o modificare l’iniziativa in qualsiasi momento.
