Site icon quicosenza

Percolato nei fiumi, Legambiente: «Ancora nulla sulla bonifica e sui tempi. Va rimosso subito»

Percolato Patia

COSENZA – Si svolgerà giovedì 6 luglio una manifestazione per chiedere la chiusura della discarica di località Pipino nel comune di Scala Coeli. Un corteo di auto e mezzi che procederanno lentamente – si svolgerà dalle 16:30 con raduno sulla strada provinciale 1 (quella che conduce verso la discarica); da qui ci si muoverà verso Torretta di Crucoli percorrendo al Statale 106 e giunti alla rotatoria di località Marinella – nel comune di Cirò – si farà inversione di marcia per proseguire verso Cariati fino alla rotatoria di San Morello-Scala Coeli. Quindi da qui il corteo si radunerà presso il piazzale dell’ospedale di Cariati dove ci saranno gli interventi degli organizzatori che motiveranno la richiesta di chiusura della discarica.

L’iniziativa, promossa dal circolo Legambiente Nicà arriva a seguito del disastro ambientale causato dalla fuoriuscita di una grande quantità di percolato dall’impianto di proprietà della Bieco il 22 giugno scorso che si è riversato nel Patia e poi nel Nicà. Da allora poco nulla è stato fatto, se non una diffida della Regione alla Bieco per ripristinare la funzionalità discarica Scala Coeli e a bonificare, ripulendo i corsi d’acqua contaminati. Legambiente è preoccupata e lancia l’ennesimo allarme sui livelli di inquinamento causato dal percolato dopo i prelievi effettuatu nel torrente Patia/Cacciadebiti affluente del fiume Nicá.

“Il percolato va rimosso subito e bonificata l’area per salvaguardare le falde i terreni ed il territorio tutto. Ma ancora non è dato sapere quali sono i tempi e i modi per la bonifica del torrente Patia e del fiume Nicà”. Legambiente ha chiesto al Presidente della Regione Calabria Roberto Occhiuto di revocare il decreto Autorizzativo AIA-VIA-VAS, di nominare di un commissario straordinario con competenze specifiche in materia di inquinamento ambientale che si occupi della bonifica H24.

Intanto ieri sono arrivati anche i carabinieri. “Nel tardo pomeriggio di ieri – scrive Legambiente – un agricoltore del posto che ha investito tutta la sua vita in questo territorio ha notato che nel letto del fiume Nicà c’erano due pale meccaniche che stavano rimaneggiando il greto del corso d’acqua. Dopo aver girato un video con il suo cellulare ha subito chiamato i carabinieri che hanno provveduto a compiere gli accertamenti di propria competenz”. Legambiente “chiede ancora una volta agli organi competenti il crono-programma della bonifica del territorio, che attualmente nessuno conosce tranne chi ha creato il disastro ambientale. Chiediamo come sia possibile che a distanza di 11 giorni ancora non sia stata chiarita la dinamica dello sversamento. Perché si è rotta la conduttura? Chiediamo al pubblico ministero titolare del fascicolo di nominare come perito un ingegnere ambientale con provata esperienza, per verificare le cause di quanto accaduto”.

Exit mobile version