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Ponte sullo Stretto, sit in a Villa San Giovanni «infrastruttura obsoleta, non fa gli interessi del territorio»

ponte sullo stretto salvini (1)

VILLA SAN GIOVANNI (RC) – Il Pd di Reggio Calabria e il movimento ‘La Strada’ hanno promosso un sit in di protesta davanti al resort che ospita il convegno, promosso dal Lions International e dal Forum permanente del Mediterraneo, dedicato “Ponte sullo Stretto di Messina”, considerato come opportunità per i territori dello Stretto e per l’area Euro -Mediterranea. Assieme ai manifestanti ci sono il segretario provinciale del Pd reggino Antonio Morabito ed il leader del movimento “La Strada”, Saverio Pazzano.

“Il ministro Salvini ha tirato fuori un suo vecchio cavallo di battaglia che è quello del Ponte sullo Stretto – dice Morabito – e appena ritorna al Governo rilancia il progetto del ponte e dà l’illusione che effettivamente, quest’opera, si possa realizzare. Ma come già avvenuto, la scusa del ponte, si bloccano le altre opere che sarebbero, ad oggi, più necessarie; come l’alta velocità ferroviaria, il riammodernamento della SS106, il potenziamento del nostro aeroporto, che ci consentirebbero di collegarci più velocemente con il resto d’Italia”.

“Siamo qui per dire no all’illusione del Ponte”

Il segretario del Pd reggino ricorda che “ad oggi, l’unica decisione riguarda il rifinanziamento della Società ‘Stretto di Messina‘ che negli hanno ha prodotto circa 900 milioni di euro di debito e, quindi, clientelismo ed un ecomostro sul lungomare di Cannitello. Un convegno che non si capisce bene da chi è stato organizzato. I Lions dicono di non essere stati loro ad organizzare l’iniziativa, ma sono presenti con il loro logo sulla locandina, ed in scaletta sono presenti interventi di molti rappresentanti di questo Club Service”.

Per Saverio Pazzano, del movimento civico La Strada “il convegno aggrega già molti interessi, ma ancora poco comprensibili. Alcuni hanno già preso le distanze. Ma il tema, per noi, centrale, è quello del Ponte. Una infrastruttura obsoleta che non fa gli interessi del territorio. Occorre un altro progetto – sostiene – ed un altro piano di valorizzazione del territorio che guardi al patrimonio ambientale, culturale, storico, e alle infrastrutture che veramente servono al territorio, sia sulla linea di costa che nel rapporto con le aree interne. Il ponte taglierà fuori le città sulle quali sarà costruito, e le trasformerà, come hanno opportunamente detto dei geografi, in servitù di passaggio”.

La replica di Salvini

“Mi piacerebbe capire le ragioni dei no-pontisti, perché il Ponte è un evidente vantaggio dal punto di vista economico, da quello della compatibilità ambientale e della riduzione delle emissioni. Dal punto di vista lavorativo e occupazionale è il primo antidoto alla mafia, perché porti occupazione, sviluppo, crescita e opportunità per le aziende calabresi e siciliane”. Così il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, intervenendo al meeting sul Ponte sullo Stretto.

“Gli ingegneri che stanno lavorando al Ponte sono centinaia e sono i migliori al mondo. Dispiace che qualcuno non creda nella bravura di ingegneri, architetti, geologi e operai italiani che realizzeranno un’opera unica al mondo”, ha sottolineato. “Nel ‘400 la cupola del Brunelleschi era un’opera unica al mondo e anche a quel tempo esistevano i no-cupola. Probabilmente se al tempo del Brunelleschi ci fossero stati Landini, Schlein o Grillo avrebbero detto che la cupola costa troppo, non serve, non sta in piedi, ha un impatto ambientale eccessivo”, ha detto Salvini.

“Il Ponte sarà un vantaggio economico e logistico per le imprese di tutta Italia, ma soprattutto per quelle del reggino e del messinese. Ma sarà anche un acceleratore di tutte le altre infrastrutture”. “Oggi in Sicilia e in Calabria sono in corso cantieri per 18 miliardi di euro sul potenziamento delle ferrovie, di strade e autostrade. Mercoledì – ha detto Salvini – incontrerò il sindaco di Villa San Giovanni ed entro la pausa estiva quelli che hanno a che fare con la statale 106. Questo governo, questo ministro, hanno messo altri 3 miliardi perché la 106 tra qualche anno non sia più conosciuta come la strada della morte. Non stiamo lavorando solo al Ponte”, ha sottolineato Salvini. “Lavoriamo sulla Napoli-Bari, sul sistema portuale con il porto di Gioia Tauro. Il Ponte sullo Stretto sarà un enorme acceleratore di sviluppo, ricchezza e turismo”.

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