COSENZA – In Calabria è scontro tra il consigliere regionale e capogruppo del Movimento 5 Stelle in Consiglio Regionale Davide Tavernise e quella che lui stesso definisce “la macchina della propaganda del governo Meloni” che, sottolinea Tavernise “non si ferma davanti a niente, neanche davanti a tragedie sfiorate come quella relativa al crollo del viadotto avvenuto il 3 maggio sulla Sila-Mare, a Longobucco. Il ministro ai Trasporti, Salvini, continua a disinteressarsi dei veri problemi della Calabria e la deputazione locale targata centrodestra porta avanti progetti utili solo a distrarre il dibattito pubblico e a spostare risorse fondamentali su grandi opere inutili come quella del Ponte sullo Stretto”.
“Su Longobucco da Furgiuele neanche una parola”
“Ed è proprio dal relatore del Dl Ponte sullo stretto che siede in Commissione Trasporti alla Camera, Domenico Furgiuele, deputato eletto nel collegio Corigliano-Rossano-Crotone, in cui ricade anche il Comune di Longobucco, che non abbiamo sentito neanche una parola sul crollo del 3 maggio. Il parlamentare – prosegue Tavernise – invece di annunciare misure straordinarie per il completamento di un’opera, la “Sila-Mare” che da 30 anni è in attesa di vedere la luce e il rifacimento in tempi record di un viadotto crollato dopo neanche 10 anni dalla sua realizzazione, annuncia soddisfazione per aver incassato l’ok al suo emendamento da 8 milioni riguardante la comunicazione relativa alla costruzione del Ponte sullo Stretto: di cui al momento non esiste neanche uno straccio di progetto esecutivo”.
“Considero questo atteggiamento distruttivo e contrario agli interessi del territorio calabrese e dello Jonio cosentino, che soffre da sempre l’isolamento istituzionale per colpa di politici che preferiscono investire ingenti risorse per creare futuro in altri territori anziché in quelli che li hanno – purtroppo – premiati alle elezioni. Da parte mia – conclude Tavernise – so che le priorità della mia terra riguardano i collegamenti viari e la manutenzione dei ponti che da sempre sono stati i mezzi più importanti per collegare i territori, toglierli dall’isolamento e farli crescere”.
L’amministratore delegato di WeBuild: “vetrina incredibile per l’Italia”
Intanto Pietro Salini, Ad di WeBuild, in un’ intervista a La Stampa ha sottolineato che sul ponte “la verità è che si fanno polemiche modeste. È un’opera che sognava già Giulio Cesare. Noi tra un anno siamo pronti a far partire i lavori”.
L’ad sui costi di realizzazione, che si aggirano intorno ai 13,5 miliardi di euro, aggiunge: “È verosimile – conferma Salini. – Il ponte in sé ne costa quattro e mezzo, altri sei servono per le opere accessorie e di compensazione, più altri oneri di ingegneria e la parte di Rfi”.
“L’Italia con il Pnrr sta facendo un grande tagliando dopo anni di investimenti mancati: scuole di qualità, culle piene e grandi opere, questi sono i tre segni di un Paese con fiducia nel futuro. Stiamo ripartendo. Chi mette in dubbio l’utilità del Ponte disconosce il valore di un progetto storico – ribadisce Salini – e sostenuto a livello internazionale, dall’Ue in primis. A cui il governo potrà chiedere altre risorse. Non è un progettino infilato di nascosto”, sottolinea. “Quando saremo pronti? Il decreto pubblicato in Gazzetta Ufficiale parla dell’estate prossima, ma noi saremo pronti anche prima. Sarà una vetrina incredibile per l’Italia, anche turistica. Costruiremo il ponte più lungo del mondo”.
