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‘Reddito di dignità regionale’, proposta di legge dopo l’abrogazione del reddito di cittadinanza

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CATANZARO – L’istituzione di un “reddito di dignità regionale” come risposta all’emergenza sociale determinata, soprattutto in Calabria, determinata dall’abrogazione del reddito di cittadinanza. Il consigliere regionale del Partito democratico, Raffaele Mammoliti, ha depositato in merito una proposta di legge che sarà illustrata nel dettaglio domani, giovedì 25 gennaio, alle 10, nella sala riunioni dei gruppi regionali in via Crispi a Catanzaro. All’incontro con i giornalisti sarà presente anche il segretario provinciale della Federazione del Pd di Catanzaro, Domenico Giampà; la responsabile del settore diritti e cittadinanza del Pd Calabria, Marwa el Afia; la presidente dell’assemblea regionale del Pd, Giusy Iemma e la responsabile Welfare e Lavoro del Pd Calabria, Anna Pittelli.

“Con la proposta di legge, mutuata da proposte simili in altre regioni e nel caso specifico nella Regione Lazio, si istituisce in Calabria un Reddito di Dignità regionale. Si tratta di una misura di contrasto alla povertà e all’esclusione sociale che si caratterizza per l’universalità – spiega il consigliere Mammoliti – per il riferimento alle risorse economiche familiari e per la previsione di un percorso di attivazione economica e sociale dei beneficiari”.

“La ragione principale che ha portato alla presentazione di questa proposta risiede nel fatto che la Legge di Bilancio 2023 prima, e la conversione in legge del Decreto Lavoro dopo, hanno sancito l’abrogazione del Reddito di Cittadinanza introducendo il criterio della cosiddetta “occupabilità” dei componenti del nucleo familiare e superando il principio dell’universalità, propria di una misura di welfare, presente in tutti i Paesi dell’Unione europea. Secondo i dati evidenziati nella relazione dell’Ufficio Parlamentare di Bilancio appare chiaro l’effetto delle nuove misure: 500mila famiglie che percepivano un sostegno al reddito (pari al 40% del totale) sono state private di misure di contrasto alla povertà per ragioni legate al loro stato di famiglia o alla loro età anziché alla loro reale condizione di bisogno. La difficile situazione descritta, assume aspetti drammatici se si guarda al mezzogiorno d’Italia ed alla Calabria in particolare. Appare chiara, dunque, la necessità di un intervento legislativo regionale che riduca al minimo questa emergenza”.

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