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Salvini a Reggio Calabria, fuori la protesta contro il Ponte sullo Stretto: «opera devastante per il territorio»

salvini a Reggio calabria

REGGIO CALABRIA – Accoglienza turbolenta a Reggio Calabria, per il vicepremier e ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini nella sua prima tappa del tour anti-mafia in vista dei lavori per il ponte sullo Stretto. Circa un centinaio di manifestanti si sono radunati in piazza Italia, davanti alla Prefettura, per protestare contro l’opera e contestare la visita del leader della Lega. La mobilitazione ha visto la partecipazione di associazioni, movimenti civici, sindacati e forze politiche che si oppongono alla realizzazione del ponte, definito “devastante per il territorio” e “privo di una valutazione di impatto ambientale positiva”. Il presidio si è svolto in modo pacifico ma determinato, sotto lo sguardo attento delle forze dell’ordine. “Non siamo disponibili a partecipare a passerelle, finte riunioni o ad ascoltare dichiarazioni vuote dal chiaro sapore propagandistico” hanno dichiarato i rappresentanti del Comitato per il Sì ai 5 Referendum promossi dalla Cgil, spiegando le ragioni della protesta.

L’incontro in Prefettura: «è una terra dove bisogna vigilare»

All’interno della Prefettura, Matteo Salvini ha incontrato istituzioni locali, autorità giudiziarie, rappresentanti delle forze dell’ordine e del mondo accademico, affrontando temi legati alla legalità e alla sicurezza, in vista dell’avvio dei lavori del controverso progetto infrastrutturale. “Siamo determinati a essere ancora più severi e trasparenti rispetto alla normativa vigente per evitare ogni possibile infiltrazione mafiosa negli appalti” ha affermato il ministro, sottolineando il coinvolgimento diretto del Viminale e la collaborazione con il Quirinale. “È una terra dove bisogna vigilare affinché neanche un euro finisca nelle mani della criminalità organizzata”.

Nel corso dell’incontro Salvini ha anche espresso soddisfazione per il nuovo Decreto Sicurezza, atteso in serata: “Dà più poteri e tutele legali alle forze dell’ordine. Tra le misure c’è anche lo sgombero immediato delle case occupate abusivamente e una stretta sulle truffe agli anziani”. Riguardo al ponte, il ministro ha difeso l’opera come simbolo di sviluppo e ha replicato duramente ai detrattori: “Chi dice che non si può fare il ponte perché siamo in Calabria o in Sicilia insulta la dignità e l’onestà della stragrande maggioranza dei calabresi e siciliani”. Nel frattempo, fuori dalla Prefettura, i cori e gli striscioni dei manifestanti raccontano un’altra narrazione: quella di un Sud che chiede rispetto, tutela dell’ambiente e opere pubbliche realmente utili al territorio. Il tour del ministro proseguirà nei prossimi giorni in Sicilia, dove sono attese ulteriori mobilitazioni.

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