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Sì a Consorzio Bonifica unico, Strazzulli «11 enti consortili, inefficienti carrozzoni»

SERGIO STRAZZULLI FDI

COSENZA – «Il presidente Occhiuto ha annunciato, nelle scorse settimane, un cambiamento radicale per ciò che riguarda l’assetto dei Consorzi di Bonifica in Calabria. È ora che l’annunciata legge di riforma, che porterebbe al Consorzio unico, finalmente si faccia! Occorre, infatti, porre fine agli inutili ed inefficienti carrozzoni “poltronisti”, rappresentati dagli attuali 11 Enti Consortili. I costi abnormi di queste obsolete strutture “producono” soltanto meccanismi clientelari e, per giunta, non riescono a erogare i servizi sul territorio».

«Gli operai forestali, che questo Sindacato si onora di rappresentare, – scrive il segretario della Federazione AgroAlimentare di Cosenza Sergio Strazzulli – lamentano troppo spesso, veri e propri problemi d’inadeguatezza dei mezzi a loro disposizione, per intervenire tempestivamente nelle loro zone competenza, fattore che limita e rende esclusivamente di natura provvisoria, l’intervento stesso».

«A rendere più difficile la situazione è senz’altro l’età avanzata della forza lavoro, in gran parte vicina al limite del pensionamento e che quindi andrebbe senz’altro incrementata con nuove assunzioni, annunciate già da tempo purtroppo ancora non concretizzate. Tutto questo cozza con il mantenimento degli 11 “spreconi” Consorzi di Bonifica che significano altrettanti direttori Generali e relative strutture».

«Un solo Consorzio, con capacità di vero coordinamento sul territorio e fornito di mezzi adeguati, offrirebbe senz’altro una svolta decisiva, per operare efficacemente nei confronti del preoccupante fenomeno del dissesto idrogeologico, proprio in un ambiente difficile e vasto come quello calabrese».

«Su questi temi, l’UGL AgroAlimentare, è disponibile al confronto e alla massima collaborazione nell’interesse dei lavoratori e della Calabria ed invita il Governatore Occhiuto, per come annunciato, a stigmatizzare ed eventualmente portare allo scoperto, quella parte di classe politica regionale che, prima ha generato enti clientelari a dozzine e che oggi si oppone ad ogni cambiamento!».

 

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