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Strage di Cutro, Frontex si difende: «rifaremmo tutto». Bagarre all’Eurocamera

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BRUXELLES  – A tre mesi di distanza dalla tragica notte del 26 febbraio in cui oltre 90 migranti persero la vita, il naufragio di Cutro torna a infiammare il dibattito europeo. L’operato di Frontex e della Guardia Costiera italiana sono finiti infatti sotto la lente della commissione Giustizia dell’Eurocamera in un dibattito che si è scaldato sin dalle prime battute e che ha visto uno scontro tra gli eurodeputati italiani della compagine governativa e le sinistre europee.

Frontex: «a Cutro rifaremmo tutto»

Ripercorrendo gli eventi il direttore esecutivo dell’agenzia Ue per la protezione delle frontiere, Hans Leijtens, ha confermato la correttezza dell’operato della sua agenzia e, anzi, ha spiegato alla commissione che “se oggi avessimo le stesse informazioni che avevamo allora ci comporteremo esattamente nello stesso modo“. Per l’olandese infatti Frontex “ha dato notizia immediata alle autorità competenti italiane, come il nostro protocollo prevede” fornendo informazioni dettagliate su un’imbarcazione che “aveva molte persone sottocoperta, dettaglio che abbiamo visto grazie alle nostre telecamera termiche, ma ciononostante non dava segnali di difficoltà”.

Di diverso parere il portavoce di Medecin Sans Frontiere, Juan Matias Gil, che ha ribattuto a Leijtens accusandolo di non aver intenzionalmente avvisato le navi delle Ong nella zona circostante. “Una pratica comune anche da parte delle autorità italiane” ha aggiunto Gil rivolgendosi al capo della Centrale Operativa della Guardia Costiera di Roma, Gianluca D’Agostino, collegato da Roma.

“L’Italia non si è mai tirata indietro dal salvare vite e mai lo farà, non accettiamo accuse gratuite”, è stata la netta replica di D’Agostino. Ma a scaldare ulteriormente gli animi è stato l’intervento dell’eurodeputata di Forza Italia, Alessandra Mussolini, che ha accusato il portavoce di Msf “di voler mettere l’Italia sul banco degli imputati” e di comportarsi in “maniera indecente”. La situazione è degenerata quando l’eurodeputato ceco del Ppe, Tomas Zdechovskì, ha intercettato la collega socialista tedesca Birgit Sippel alzare il dito medio proprio verso Mussolini che nel frattempo continuava la sua invettiva.

Il gesto non è passato inosservato e ha scatenato le urla dell’aula e la reazione dell’eurodeputata forzista che ha chiesto poi l’intervento della presidenza per sanzionare la collega. Quando il presidente della commissione Libe, Lopez Aguilar, è riuscito a riportare la calma lo scambio di accuse è ripreso con l’intervento dell’eurodeputato di FdI, Carlo Fidanza. “Medici Senza Frontiere e altre Ong non hanno mai neanche pronunciato la parola scafisti nella loro lista di accuse sulle responsabilità del naufragio”, ha sottolineato. A difendere sia le Ong che la Guardia Costiera è stato invece Pietro Bartolo: “di entrambe posso solo parlare bene per l’esperienza di trent’anni a Lampedusa come medico”, ha spiegato il Dem sottolineando tuttavia i “toni spropositati” usati dalla destra.

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