CATANZARO – Saranno gli studenti calabresi frequentanti gli istituti linguistici, alberghieri e tecnici ad indirizzo turistico ad essere i protagonisti in tutte le fiere, in Italia e in Europa, promosse dalla Regione Calabria per gli anni futuri. “Una bella iniziativa che ho molto apprezzato, perché i migliori ambasciatori della Calabria sono proprio i calabresi e i giovani calabresi che devono essere orgogliosi della loro regione e devono saperla descrivere” ha detto il presidente della regione Roberto Occhiuto nel corso della conferenza di presentazione dell’iniziativa nella sede della cittadella regionale.
“Li utilizzeremo in tutte le fiere alle quali la Calabria parteciperà – ha aggiunto Occhiuto – e avranno dei crediti formativi per questa attività. Una iniziativa per fare in modo che si consolidi tra i giovani l’amore per la loro regione e che questo amore diventi una leva per stimolare curiosità, interesse da parte della comunità internazionale verso la Calabria”. Promossa dalla vicepresidente Giusi Princi, l’iniziativa prevede uno stage formativo finanziato dalla regione che i ragazzi effettueranno nelle fiere. “La regione Calabria – ha detto la vicepresidente – sottoscriverà una apposita convenzione con gli istituti, le cui ore verranno caricate agli studenti come alternanza scuola lavoro oggi Pcto, e finanzierà lo stage formativo dando agli studenti la possibilità di vivere la parte amministrativa delle fiere, ma anche di essere animatore del brand della loro terra entrando in contatto con tutta l’imprenditoria turistica ed alberghiera entrando in contatto con la grande filiera del mondo del lavoro”.
Partner del progetto l’Ufficio scolastico regionale. “L’obiettivo – ha sottolineato Antonella Iunti, direttrice dell’Usr – è quello di coinvolgere tutte le scuole che possano rappresentare la regione agli eventi selezionati e stabiliremo insieme alla Regione la modalità. Oltre alle prospettive lavorative, inoltre, questa opportunità ha anche una valenza fortemente identitaria di legame con la regione. Si rafforza il rapporto con la propria terra e l’idea che la Calabria può consentire di restare creando possibilità lavorative”.
