ROVITO (CS) – «Gli attriti sono iniziati nelle settimane scorse a valle delle polemiche segnalate dalla minoranza e pubblicate su diverse testate online e cartacee, legate all’assunzione della nipote dello stesso sindaco all’interno del Comune. Da allora si sono rincorse diverse voci di malcontento all’interno della maggioranza, acuite da vicende più recenti connesse alla gestione del randagismo e delle strutture sportive».
«Al culmine della diatriba tra assessori e sindaco – spiega il gruppo Consiliare Futura Rovito – nei giorni scorsi il vicesindaco Antonella Magnelli seguita dagli assessori Piero De Luca e Michele Magno hanno presentato una lettera di dimissioni, rinunciando al loro ruolo all’interno della giunta».
«La vicenda, taciuta dalla maggioranza, è stata segnalata dal gruppo di minoranza Futura, attraverso le parole del capogruppo, Luigi Falbo, pubblicate su Facebook e che riportiamo integralmente di seguito:
“La lettera di dimissioni presentata dal vicesindaco Magnelli e dagli assessori Magno e De Luca ha un solo significato: nessuno ha più fiducia nel sindaco De Santis, la misura è colma. Il segnale è così chiaro ed inequivocabile che non ci sono margini di interpretazione anzi, risulterebbe addirittura ridicolo provare a dargli un altro significato, a sminuire o a fare passi indietro. Ora l’unica cosa sensata per il sindaco sarebbe quella di dimettersi a sua volta, perché è chiaro che neanche i suoi più stretti collaboratori si fidano di lui. Anche se le motivazioni non sono ancora note, non è difficile intuire che l’imbarazzo delle ultime vicende abbia creato parecchio malcontento nei membri della giunta e non solo. Capiamo bene che da paladini della trasparenza a condannati a dover difendere l’indifendibile, il passaggio è stato troppo breve e doloroso e forse talmente insopportabile da richiedere un atto di coraggio per conservare la propria integrità morale”.
Quello che sottolinea il gruppo di minoranza è che il rapporto di fiducia sul quale si regge la politica è ormai irrimediabilmente compromesso, a tal punto da dover ricorrere alle carte bollate tra persone che invece dovrebbero fidarsi l’uno dell’altro. E quando questo rapporto viene a mancare non è più possibile pensare di continuare ad amministrare e rimanere attaccati alla poltrona.
