COSENZA – Eravamo già stati alla stazione di Vaglio Lise, raccontando in un nostro speciale, divenuto virale tramite i nostri canali social, il degrado e l’abbandono che da anni avvolgono lo snodo ferroviario cittadino. Allora, come oggi, avevamo evidenziato il progressivo deterioramento della zona, tra strutture fatiscenti, servizi inesistenti e promesse di rilancio mai mantenute.
Vaglio Lise era stata indicata come possibile alternativa all’autostazione del centro città, ma l’idea si è presto arenata di fronte all’evidenza: senza un vero intervento di ripristino e potenziamento dei servizi e delle infrastrutture a partire da quelli di competenza comunale e regionale ogni piano di rilancio resta solo un annuncio.
Nel corso degli anni si sono susseguite ipotesi, annunci e promesse: dal potenziamento ferroviario alle proposte per il nuovo ospedale, fino al trasferimento del mercato ortofrutticolo e la spostamento del centro per l’impiego . C’è stato anche chi ha immaginato qui un centro per eventi della Confapi o una Summer Arena destinata a valorizzare l’area. Ma tutte queste iniziative si sono rivelate, col tempo, solo false speranze, rimaste sulla carta.
Nei nostri precedenti sopralluoghi abbiamo raccolto le voci di chi, ogni giorno, continua a vivere la stazione: l’edicolante, gli addetti ai lavori, gli operatori e quei pochi imprenditori che, nonostante tutto, restano ancorati a un luogo che sembra dimenticato dal tempo.
Topi tra i binari: nuova emergenza alla stazione di Vaglio Lise
Alle criticità storiche si aggiunge ora una nuova segnalazione che rende ancora più allarmante la situazione: la presenza crescente di topi tra i binari e le aree di transito. I pendolari raccontano di vederli spostarsi liberamente tra rotaie e marciapiedi, spesso in pieno giorno, in uno scenario che non dovrebbe appartenere a una stazione ferroviaria attiva.
Un problema igienico e sanitario che si somma a quelli già noti: mezzi abbandonati, senza fissa dimora che trovano riparo nelle strutture dismesse, assenza di pulizia e manutenzione, rifiuti accumulati e impianti malfunzionanti.
Segnali di un degrado ormai strutturale, che trasforma Vaglio Lise in una zona franca dell’abbandono urbano, simbolo del disinteresse istituzionale.
Gli ultimi resistenti: tra edicole, noleggi e biglietterie automatiche
Eppure, in mezzo al degrado, qualche luce resta accesa.
C’è chi ogni mattina alza la serranda dell’edicola, chi mantiene attivo il piccolo servizio di noleggio, chi controlla la biglietteria automatica perché funzioni ancora per i pendolari. Sono piccoli segni di vita, fiammelle di normalità che resistono tra rotaie arrugginite e muri scrostati.
A loro si aggiungono gli operatori ferroviari, gli addetti alla manutenzione dei binari, chi si occupa di pulire i treni, e gli agenti della Polfer, presenza silenziosa ma indispensabile per mantenere un minimo di sicurezza e dignità in un luogo che rischia ogni giorno di scivolare nell’oblio.
Sono lavoratori che, come nel film “The Terminal”, sembrano rimasti bloccati in una stazione dal grande potenziale, in attesa che qualcuno riapra davvero le porte del futuro. Sono loro le sacche di resistenza, gli ultimi a credere in Vaglio Lise, che continuano a darle respiro come un vecchio treno a vapore in un’epoca di treni ad alta velocità: rumoroso, lento, ma ancora capace di muoversi. E forse, da quel soffio di vapore, da quella ostinata voglia di restare, potrà un giorno ripartire la vera rinascita di una stazione che non merita di restare ferma su un binario morto.
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