CORIGLIANO ROSSANO (CS) – E’ stata condannata in via definitiva in Cassazione, a 14 anni di reclusione, Stefania Russo, la donna coriglianese di 44 anni accusata di aver causato la morte del feto che aveva in grembo per incassare i soldi dell’assicurazione simulando un incidente stradale. Nei suoi confronti è stata formulata l’accusa di omicidio volontario premeditato ed aggravato in concorso.
Anche Piero Andrea Zangaro 40 anni, di Corigliano, è stato condannato in via definitiva a 16 anni. La Cassazione dunque ha confermato le condanne inflitte dalla Corte di Appello di Catanzaro nel luglio 2021 rigettando i ricorsi presentati dai due imputati, ma è stato deciso che il processo ad una seconda donna, Nunziatina Falcone di 49 anni è da rifare.
La vicenda risale al 2012 mentre l’operazione Medical Market è del gennaio 2015. Stefania Russo, trentasettenne all’epoca dei fatti, è accusata di aver simulato il proprio aborto, attraverso la tecnica del pinzamento, grazie all’aiuto di un’amica, Nunziatina Falcone, per truffare un’assicurazione e ricevere un lauto risarcimento. Il bimbo però, nonostante tutto, sarebbe nato vivo. Per causarne il decesso, secondo gli inquirenti, con il consenso della donna, il medico in servizio al Pronto Soccorso dell’ospedale di Corigliano, non avrebbe tagliato il cordone ombelicale omettendo ogni tipo di intervento per salvare la vita al neonato.
