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Truffa assicurazioni ospedale Corigliano, torna in libertà il medico accusato di infanticidio
CORIGLIANO (CS) – Stefania Russo, la donna che avrebbe finto di essere vittima di un incidente stradale, si è avvalsa della facoltà di non rispondere.
La trentasettenne è accusata di aver simulato il proprio aborto, attraverso pinzamento con un forcipe, grazie all’aiuto di un’amica, Nunziatina Falcone, per truffare un’assicurazione e ricevere un lauto risarcimento. Il bimbo però, nonostante tutto, sarebbe nato vivo. Per causarne il decesso, secondo gli inquirenti, con il consenso della donna, il medico in servizio al Pronto Soccorso dell’ospedale di Corigliano, Sergio Garasto, non avrebbe tagliato il cordone ombelicale ed omesso ogni tipo di intervento per far sopravvivere il piccolo. Per lei il gip del Tribunale di Castrovillari ha rigettato la richiesta di revoca degli arresti domiciliari, mentre è stata accolta l’istanza dei legali del dottor Garasto che torna quindi in stato di libertà. L’uomo però non potrà, per ora, esercitare la propria professione, dalla quale è stato temporaneamente sospeso.
La difesa della Russo si basa sul fatto che la donna, pur essendo al settimo mese di gravidanza, non avrebbe ricevuto alcun tipo di risarcimento da parte dell’assicurazione a seguito della morte del nascituro. Si attende che il giudice si pronunci sulla posizione della Falcone e del pregiudicato ritenuto l’ideatore ed il coordinatore della macabra truffa: Pietro Andrea Zangaro. La scarcerazione del dottor Garasto è stata giustificata dal fatto che come si legge nell’ordinanza del gip: ”non può ritenersi accertato che sia stato il Garasto a fornire alla paziente e ai suoi complici indicazioni sul dove, come e da chi, fare praticare l’aborto illegale” anche se “egli non ha attivato nei confronti del feto-neonato espulso alcuna pratica rianimatoria, quand’anche possibile non solo in ragione delle sue competenze professionali, ma anche in ragione delle disponibilità dei macchinari presenti nel Pronto Soccorso del presidio ospedaliero”. L’operazione scattata circa due settimane fa, ha coinvolto 144 persone, ed accertato truffe per falsi incidenti e falsi invalidi per un ammontare di due milioni di euro.



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