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La morte della 16enne Isabel Desiré Porco: la Procura di Cosenza apre un’inchiesta

isabel desiree porco

COSENZA – La Procura di Cosenza ha aperto un’inchiesta (al momento contro ignoti) sulla drammatica morte di Isabel Desiré Porco, la studentessa di soli 16 anni di Lattarico, che lo scorso settembre è deceduta presso il Policlinico A. Gemelli di Roma dopo essere stata ricoverata in condizioni gravissime. L’inchiesta dovrà chiarire se vi siano state omissioni o ritardi tali da configurare responsabilità penali. Occorrerà attendere gli esiti degli accertamenti medico-legali, delle analisi dei protocolli ASL/118 e degli esami della catena di soccorso

La morte di Isabel Desirèè Porco

La mattina in cui si è verificato il malore, Isabel si trovava a scuola (frequentava il liceo scientifico Pitagora di Rende). Ha avvertito un forte malessere. Ha segnalato di non sentire più braccio e gamba destra e ha chiesto aiuto a casa Da quanto denunciato dai familiari, sarebbero trascorsi circa 50 minuti prima che arrivasse l’ambulanza all’istituto scolastico: il mezzo del 118 sarebbe giunto privo di medico e infermiere a bordo. La ragazza venne trasportata presso l’ospedale “Annunziata” di Cosenza, ormai priva di sensi, con emorragia cerebrale in corso. Successivamente, a causa della gravità del quadro clinico, fu trasferita d’urgenza al Policlinico Gemelli di Roma. Purtroppo, nonostante gli sforzi, Isabel non ce l’ha fatta

L’inchiesta della Procura di Cosenza

Il fascicolo aperto dalla Procura, affidato al pubblico ministero Rossella Torrusio, è per omicidio colposo e, al momento, contro ignoti. Le attività investigative sono delegate ai carabinieri di Cosenza come ha scritto il Quotidiano del Sud in un articolo. Le indagini dovranno accertare tempi, modalità del soccorso e del primo intervento sanitario, nonché il rispetto dei protocolli previsti. I familiari sin dall’inizio avevano lamentato ritardi e ciò che ritengono un intervento non sufficientemente tempestivo.

Il dolore della famiglia

Dopo la tragedia Il padre, Maurizio Porco, affidò ai social un toccante appello: «da papà della dolce Isabel Desirè dico: che è inconcepibile nella nostra realtà Cosentina e Calabrese essere soccorsi in fin di vita ed entrare in pronto soccorso in codice giallo! Naturalmente il medico in ambulanza non c’era! Il personale sanitario dice che si tratta di un attacco di panico! e intanto il tempo scorre senza capire di cosa si tratta! I tempi di primo soccorso e di diagnosi del Pronto Soccorso (Scritto in Rosso in tutto il mondo ) sono di fondamentale importanza per diagnosticare un evento dannoso, di come è stata colpita la mia piccola! Non faccio accuse ma voglio verità per quando accaduto!»

Nella denuncia della famiglia vengono evidenziati il ritardo segnalato nell’arrivo dei soccorsi nell’istituto scolastico, l’assenza di medico e infermiere a bordo dell’ambulanza del 118, Il riconoscimento iniziale di un “attacco di panico” La famiglia di Isabel – nel suo dolore – sta inoltre spingendo affinché il caso diventi un monito: migliorare il primo soccorso, il triage, la diagnosi rapida e l’organizzazione della rete emergenza-ricovero.

Lo scorso 16 ottobre Fiaccole e lacrime hanno accompagnato il passo lento di un corteo, formato da amici, compagni di scuola, insegnanti, familiari e semplici cittadini, tutti uniti da un dolore profondo e composto. In testa alla marcia, uno striscione portato dagli amici di Isabel recitava parole che hanno commosso tutti i presenti: “Una stella in più brilla nel cielo infinito. Anima pura e delicata. La stella più bella tra tutte le stelle sei tu, dolcissima Isabel ti porteremo sempre nel cuore”.

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