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Abatemarco e Capodacqua, giganti senza più acqua: Cosenza, Rende e 24 comuni in emergenza idrica

Area Urbana

ACQUEDOTTI IN CRISI

Abatemarco e Capodacqua, giganti senza più acqua: Cosenza, Rende e 24 comuni in emergenza idrica

Non piove e non nevica e le sorgenti si assottigliano. L’acqua, risorsa vitale, diventa sempre più un lusso stagionale. In crisi l’approvvigionamento idrico di tutto il nord della Calabria

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Acquedotto capodacqua e Abatemarco Rende Cosenza Sorical

COSENZA – È “a rischio la sostenibilità del servizio idrico”. L’acqua, un bene prezioso e vitale, arriva sempre di meno nei rubinetti delle nostre case. Senza giri di parole Sorical l’ancia l’allarme sul perdurare di alte temperature e delle scarse precipitazioni che stanno riducendo sensibilmente le riserve idriche in molte aree della regione, con conseguenze dirette sulla sostenibilità del servizio idrico. Dopo le criticità registrate nelle province di Reggio Calabria e Crotone, l’emergenza si è estesa anche alla provincia di Cosennza, dove si registrano significative riduzioni di portata nei principali acquedotti regionali.

A destare particolare preoccupazione sono gli storici acquedotti Abatemarco e Capodacqua, che riforniscono 26 Comuni, da San Donato di Ninea fino all’area urbana di Montalto Uffugo, Rende, Castrolibero e Cosenza. Secondo i dati diffusi da Sorical, la società che gestisce gli impianti idrici regionali, la portata dell’acquedotto Abatemarco è scesa a 900 litri al secondo, con una riduzione di circa 30% rispetto alla media stagionale. L’acquedotto Capodacqua, le cui sorgenti si trovano nel territorio di San Sosti, registra un calo del 26% e alimenta i centri abitati di Settimo di Montalto, Quattromiglia, il CEP e parte di Arcavacata.

Un calo di acqua anticipato di due mesi

Tradizionalmente, la produzione di acqua potabile subisce una diminuzione in autunno, «ma quest’anno – sottolinea Sorical – il calo si è manifestato con due mesi di anticipo, già a luglio, e si prevede che proseguirà nelle prossime settimane, fino all’arrivo delle piogge autunnali, ossia non quelle sporadiche, in grado di ricaricare le falde acquifere». La situazione è aggravata dai cambiamenti climatici, che negli ultimi anni hanno determinato temperature elevate e lunghi periodi di siccità, insieme a una significativa riduzione degli accumuli nevosi in quota, fondamentali per la ricarica graduale degli acquiferi fino a primavera inoltrata.

Niente pioggia e pochissima neve rendono più vulnerabili gli acquedotti

Il Centro studi del CNR ricorda che, fino a pochi anni fa, le falde venivano alimentate dal lento scioglimento della neve fino al mese di maggio. Oggi, la scarsità di neve e la mancanza di piogge prolungate rendono sempre più vulnerabili gli acquedotti che dipendono da sorgenti o derivazioni fluviali, come appunto Abatemarco e Capodacqua.

Non solo Cosenza e Rende: problemi di acqua anche in altre aree del Cosentino

Non solo Abatemarco e Capodacqua: anche l’acquedotto Savuto sta evidenziando criticità di distribuzione lungo tutta la linea, da Rogliano fino ai Comuni di Aiello Calabro e Lago, con ripercussioni sulla regolarità dell’erogazione idrica.

Gli interventi previsti da Sorical

Nel proprio piano di investimenti, Sorical ha inserito una serie di interventi strutturali volti a migliorare la stabilità e l’efficienza degli acquedotti Abatemarco e Capodacqua. L’obiettivo è ridurre al minimo le interruzioni del servizio e mitigare l’impatto sui cittadini, rendendo gli impianti più resilienti di fronte agli effetti del cambiamento climatico.

 

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