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Calabria in crescita, ma la CISL chiede «più lavoro di qualità e investimenti in settori strategici»

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Calabria in crescita, ma la CISL chiede «più lavoro di qualità e investimenti in settori strategici»

In base al rapporto di Banca d’Italia il sindacato chiedere interventi decisi: “Serve un piano straordinario di formazione e meno part-time involontario”

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Giuseppe Lavia Segr. gen. Cisl Calabria

LAMEZIA TERME – I dati più recenti sull’economia calabrese, basati sull’indicatore trimestrale dell’economia regionale (ITER) della Banca d’Italia, confermano una fase di crescita costante per la regione. La CISL Calabria, tramite una nota del segretario generale Giuseppe Lavia, ha commentato i dati parlando di segnali definiti come “positivi da consolidare”.

L’elemento di maggiore spicco è l’incremento del PIL calabrese, che ha registrato un +1,3%, superando sia l’aumento medio nazionale sia quello del Mezzogiorno. Parallelamente, il settore occupazionale ha visto una crescita del +5%, mantenendo un ritmo superiore a quello italiano e meridionale e contribuendo a una sensibile riduzione della disoccupazione. Un motore di questa ripresa è l’attività nel comparto delle costruzioni, che resta particolarmente elevata, sostenuta soprattutto dagli interventi di opere pubbliche legati al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). Si conferma, inoltre, la dinamica positiva delle esportazioni, trainata in modo significativo dal settore agroalimentare.

In Calabria per la CISL alcune criticità da risolvere 

Nonostante il quadro generale in miglioramento, la CISL sottolinea alcune criticità che necessitano di un intervento immediato. Tra gli elementi più negativi, dice il sindacato, si evidenziano i consumi ancora deboli e la necessità di scongiurare gli effetti negativi che potrebbero derivare dai dazi USA sulle esportazioni.

Sul fronte del lavoro, il sindacato lamenta il persistente peso dei contratti a tempo determinato e l’aumento dei divari di genere nei tassi di occupazione, con un maggior numero di assunzioni maschili rispetto a quelle femminili. Incrociando i dati con il Rendiconto Sociale INPS 2024, emerge come la Calabria detenga una percentuale record del 43% di part-time, gran parte del quale è involontario.

Gli obiettivi strategici da porsi 

Per trasformare la crescita in sviluppo strutturale, la CISL indica una serie di obiettivi strategici da porsi: “migliorare la qualità del lavoro, irrobustire la componente a tempo indeterminato delle assunzioni, aumentare il peso dell’industria che vale solo il 6% dell’occupazione, attraendo investimenti e valorizzando le opportunità della Zes, integrando le agevolazioni nazionali con le misure regionali a sostegno dei settori produttivi strategici”.

Di fronte ai significativi investimenti pubblici attesi, il sindacato ha unitariamente richiesto al Presidente Occhiuto un “piano straordinario di formazione delle competenze che siano realmente utili alle imprese”, ritenendolo cruciale per sfruttare appieno il potenziale di crescita della regione.

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