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Linea dura del Viminale contro i cortei. Piantedosi: «Valutiamo misure per migliorare sicurezza»

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Linea dura del Viminale contro i cortei. Piantedosi: «Valutiamo misure per migliorare sicurezza»

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ROMA – “Questo Governo anche grazie ai più recenti strumenti normativi introdotti, continuerà a garantire l’incolumità dei cittadini e la piena libertà di riunirsi e manifestare pacificamente le proprie idee, senza rinunciare a valutare ogni altra misura in grado di migliorare ulteriormente la cornice di sicurezza in occasione delle manifestazioni di piazza”. Così il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, rispondendo al question time della Camera.

“Nel 2024 – ha ricordato il ministro – sono state 2.069 le persone denunciate e 16 quelle arrestate nell’immediatezza delle manifestazioni. Nel 2025 le persone denunciate sono state 1.460 e 20 quelle arrestate sempre nell’immediatezza. Questi dati consentono di affermare che non deve in alcun modo passare l’idea che si possano vandalizzare impunemente le nostre città, danneggiando la proprietà pubblica e privata e mettendo in pericolo l’incolumità dei cittadini. Del resto, è apparso evidente come i disordini dei giorni scorsi avessero ben poco a che fare con le sorti del popolo palestinese”.

La proposta Lega: garanzia finanziaria per chi organizza cortei a rischio

La Lega ha allo studio una proposta di legge che prevede la richiesta di una garanzia finanziaria per gli organizzatori delle manifestazioni considerate a rischio. Il ministro non è entrato nel merito, ma ha assicurato che il governo “non rinuncia a valutare ogni altra misura in grado di migliorare ulteriormente la cornice di sicurezza” delle manifestazioni. Se ci sia una regia unica dietro gli scontri di piazza “sarà l’Autorità giudiziaria ad accertarlo”; di certo, ha evidenziato Piantedosi, l’attenzione è alta sul rischio di “possibili saldature che l’attuale contingenza internazionale rischia di innescare tra tutti gli ambienti interessati a fomentare le tensioni sociali e a cercare fattori aggreganti per elevare il livello dello scontro”.

E c’è attesa per il 14 ottobre, quando ad Udine è il programma la partita di calcio tra Italia e Israele: in mattinata nel capoluogo friulano si è svolto pacificamente un presidio organizzato dal Comitato per la Palestina per chiedere l’annullamento del match. Nei prossimi giorni le iniziative legata all’appuntamento potrebbero moltiplicarsi.

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