Segnala una notizia

Hai assistito a un fatto rilevante?
Inviaci il tuo contributo.

Richiedi info
Contattaci

Rivoluzione oncologica al Mariano Santo: operativo l’acceleratore TrueBeam, l’arma più avanzata contro i tumori

Area Urbana

Lotta ai Tumori

Rivoluzione oncologica al Mariano Santo: operativo l’acceleratore TrueBeam, l’arma più avanzata contro i tumori

Installato presso l’U.O.C. di Radioterapia il nuovo Acceleratore Lineare che, grazie alla precisione sub-millimetrica e all’ipofrazionamento combatte i tumori più complessi

Marco Belmonte

Pubblicato

il

mariano santo acceleratore TrueBeam cure tumori

COSENZA – Cosenza diventa polo d’eccellenza nella lotta ai tumori grazie alla nuova tecnologia offerta dall’acceleratore TrueBeam per la Radioterapia, operativo da oggi al Presidio Ospedaliero “Mariano Santo di Cosenza. Ol nuovo Acceleratore Lineare è stato presentato oggi presso l’U.O.C. di Radioterapia, diretta dal prof. Luigi Marafioti. Parliamo di una delle tecnologie più avanzate attualmente disponibili in ambito oncologico. All’incontro hanno preso parte lo staff del reparto e i volontari dell’associazione ALT – Associazione Lotte ai Tumori, da sempre vicini ai pazienti e alle attività del presidio.

Acceleratore TrueBeam: tecnologia all’avanguardia

Il TrueBeam è un acceleratore lineare (LinAc) progettato esclusivamente per applicazioni oncologiche e rappresenta una nuova possibilità terapeutica per numerosi pazienti affetti da tumori complessi. È indicato, in particolare, per il trattamento delle metastasi addominali, dei tumori inoperabili del fegato, del pancreas e del polmone, oltre che per i tumori cerebrali che richiedono una precisione sub-millimetrica. Grazie alla tecnologia Flattening Filter Free, il macchinario è in grado di erogare radiazioni ad alte dosi in pochi secondi, migliorando la qualità e l’efficacia del trattamento e riducendo sensibilmente i tempi di esposizione.

Una delle principali innovazioni introdotte da questo acceleratore è la possibilità di effettuare trattamenti in ipofrazionamento, cioè somministrare la medesima quantità di radiazioni in un numero inferiore di sedute rispetto ai protocolli tradizionali. Questo approccio, reso possibile dai sistemi avanzati di modulazione d’intensità, permette non solo di ridurre la durata complessiva del percorso terapeutico, ma anche di limitare la possibilità di evoluzione della malattia, garantendo un beneficio significativo per i pazienti sotto il profilo clinico, psicologico e logistico.

Monitoraggio a infrarossi e straordinaria precisione

Il nuovo acceleratore TrueBeam si distingue anche per la sua straordinaria precisione. Il posizionamento del paziente durante la seduta è ottimizzato da un innovativo sistema di monitoraggio a infrarossi che rileva con accuratezza millimetrica ogni eventuale movimento, e da un lettino robotizzato capace di effettuare spostamenti calibrati in sei diverse dimensioni. Questo livello di accuratezza è fondamentale per concentrare la dose di radiazioni esclusivamente sul tumore, preservando al massimo i tessuti sani circostanti.

Trattamento anche di tumori complessi

Un ulteriore elemento di eccellenza è rappresentato dal sistema di gating respiratorio, indispensabile per trattare i tumori soggetti a movimento, come quelli polmonari e di alcuni distretti addominali. Il macchinario è infatti in grado di sincronizzare l’erogazione della radiazione con la respirazione del paziente, irradiando il bersaglio solo nel momento in cui si trova nella posizione ottimale. Questo consente di aumentare il controllo della malattia e, allo stesso tempo, di ridurre al minimo l’esposizione dei tessuti sani.

L’arrivo dell’acceleratore TrueBeam rappresenta un investimento strategico per la sanità calabrese e un importante traguardo per il reparto di Radioterapia del Mariano Santo. La nuova tecnologia permetterà ai pazienti del territorio di accedere a trattamenti allineati ai più avanzati standard internazionali, riducendo la necessità di spostarsi verso centri fuori regione e rafforzando il ruolo dell’ospedale come punto di riferimento nella cura oncologica.

Luigi Marafioti Mariano Santo Cosenza

Prof. Luigi Marafioti: “tratteremo 40 pazienti in più al giorno”

L’arrivo del nuovo acceleratore lineare TrueBeam al reparto di Radioterapia del Presidio Ospedaliero “Mariano Santo” segna un momento di svolta per la sanità calabrese. A spiegarne la portata è il direttore dell’U.O.C., prof. Luigi Marafioti, che sottolinea fin da subito il valore concreto che questa tecnologia porterà ai pazienti.

«L’attivazione del TrueBeam – afferma – ci consentirà di trattare altri 40 pazienti al giorno, con una notevole riduzione delle liste d’attesa. È una macchina estremamente versatile, che ci permette di eseguire qualunque tipo di trattamento radioterapico. Possiamo irradiare qualsiasi tipo di tumore, anche lesioni molto piccole, a partire da un centimetro, effettuando procedure stereotassiche di altissima precisione. Il vantaggio è duplice: una maggiore efficacia terapeutica e la possibilità di evitare gran parte degli effetti collaterali, risparmiando gli organi sani».

“Sguardo concreto verso il futuro della cura oncologica”

Il direttore dell’UOC di Radioterapia sottolinea che l’introduzione di questa tecnologia non rappresenta solo un traguardo, ma anche uno sguardo concreto verso il futuro della cura oncologica: «Da oggi – prosegue – compiamo un passo significativo che guarda anche alla prevenzione. Le tecnologie più moderne, insieme alle professionalità presenti nel reparto, ci permettono di offrire ai cittadini un servizio completo, che va dalla diagnosi precoce ai trattamenti avanzati».

Marafioti insiste con forza sul valore decisivo della prevenzione come primo strumento di lotta al cancro: «La prevenzione è fondamentale. Se riusciamo a individuare un tumore al primo stadio, nella maggior parte dei casi possiamo dire che quella persona guarirà senza problemi. Qualunque tumore scoperto in fase iniziale ha altissime probabilità di guarigione. Per questo ritengo che la cultura della prevenzione debba iniziare dalle scuole elementari: educare i bambini a una corretta alimentazione e allo sport significa già ridurre il rischio oncologico».

L’importanza dello screening

Poi l’appello ai cittadini adulti: «Dai 40 anni in poi – spiega – bisogna rispettare i controlli consigliati: per le donne la prevenzione del tumore della mammella e dell’utero, per gli uomini dopo i 45-50 anni lo screening del PSA. E non bisogna fumare: il fumo è tra i principali responsabili non solo dei tumori ai polmoni, ma anche di danni gravissimi alle arterie e a tutto l’organismo».

acceleratore TrueBeam Mariano Santo

Dentro la sala di controllo: la precisione del TrueBeam

Durante la nostra visita al reparto di Radioterapia del Presidio Ospedaliero “Mariano Santo”, abbiamo assistito a uno dei primi interventi realizzati con il nuovo acceleratore lineare TrueBeam. Nella sala di controllo, accanto ai tecnici e ai medici impegnati quotidianamente nel contrasto ai tumori, abbiamo parlato con il dott. Piro, specialista del reparto, che ci ha spiegato nel dettaglio la differenza tra questa tecnologia e le apparecchiature precedenti.

«La differenza principale – spiega il dott. Piro – sta nel numero di lamelle di cui è dotato il nuovo acceleratore. Le lamelle sono fondamentali perché permettono di conformare l’erogazione della dose in base al target, ovvero al tumore che noi andiamo a disegnare e delimitare. Durante il trattamento queste lamelle si muovono in continuo, ruotando attorno al paziente: per ogni angolazione alcune si aprono, altre si chiudono, modellando con estrema precisione il fascio di radiazioni».

Il TrueBeam dispone di 120 lamelle per lato, un numero nettamente superiore rispetto alle macchine tradizionali, e questo consente di ottenere un’irradiazione altamente precisa e perfettamente aderente al profilo del tumore.

Il risultato, come chiarisce ancora il medico, è una maggiore capacità di circoscrivere la malattia e, soprattutto, di evitare l’esposizione dei tessuti sani: «Noi possiamo dare dosi molto elevate al tumore perché lo scopo è distruggerlo, ma il limite storico della radioterapia è sempre stato rappresentato dagli organi sani circostanti. Con un macchinario così collimato possiamo finalmente aumentare la dose terapeutica senza superare i limiti tollerabili dagli organi vicini».

L’esempio clinico è immediato: «Se trattiamo un volume pelvico dove intorno ci sono vescica, retto, colon, il nostro obiettivo è evitare che questi organi superino i 50 Gy, mentre possiamo colpire la prostata con dosi anche superiori ai 100 Gy. Questo è il cuore della radioterapia moderna: massimizzare l’efficacia sul tumore minimizzando i danni ai tessuti sani».

Acceleratore TrueBeam: interventi che prima erano impossibili

Il nuovo acceleratore TrueBeam, sottolinea il dott. Piro, amplia in maniera significativa anche le possibilità terapeutiche del reparto: «Con questo macchinario, insieme all’altro già in dotazione, riusciamo a fare cose che qualche anno fa erano impensabili. Non solo miglioriamo i trattamenti standard, ma possiamo offrire interventi che prima erano impossibili, come la reirradiazione: pazienti già trattati in passato, che un tempo non potevano più essere irradiati a causa della tossicità cumulativa sui tessuti, oggi possono ricevere un nuovo trattamento. Il motivo è semplice: stringiamo il campo, colpiamo solo la malattia e proteggiamo tutto ciò che sta intorno».

Pubblicità
Pubblicità .

Categorie

Social

quicosenza

GRATIS
VISUALIZZA