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Olio extravergine in Calabria, crolla di prezzo: Coldiretti denuncia “manovre oscure” e rischio truffe

Calabria

Olio extravergine in Calabria, crolla di prezzo: Coldiretti denuncia “manovre oscure” e rischio truffe

“L’esame di alcuni dati” – secondo la denuncia di Coldiretti Calabria – farebbero “emergere distorsioni e speculazioni machiavellicamente pilotate” con “commercianti senza scrupoli”

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COSENZA – “Cala il prezzo dell’olio extravergine: ecco perché”. “L’esame di alcuni dati” – secondo la denuncia di Coldiretti Calabria – farebbero “emergere distorsioni e speculazioni machiavellicamente pilotate”.

Nel cuore della campagna olearia 2025 in questi giorni molti produttori di olio si sono rivolti agli uffici della Coldiretti Calabria per denunciare un vistoso calo del prezzo dell’olio d’oliva extravergine. Eppure, rileva Coldiretti Calabria, la qualità è ottima e anche la produzione. E allora cosa sta accadendo? Dall’esame di alcuni dati ufficiali elaborati dall’ufficio economico della Coldiretti Calabrese, emergono dinamiche opache che stanno alterando il mercato dell’olio extravergine d’oliva. Ci sono  – insiste Coldiretti – abusi di mercato, che per la loro pervasività, stanno inquinando il mercato e ne minano il corretto meccanismo di funzionamento. Insomma, c’è una rincorsa al ribasso, machiavellicamente pilotata, che ha fatto scendere il prezzo del nostro olio extravergine. Fossimo in un film giallo si parlerebbe di delitto perfetto, con il morto (il settore olivicolo).

Cosa ci dicono i dati

Ma veniamo ai dati che ci offrono una fotografia reale con una lettura che non può avere equivoci. La Puglia è la prima regione olivicola con circa 350 mila ettari, operano in questa regione 1.580 commercianti di olio. In Calabria gli ettari sono 184mila (1/3 della superficie della Puglia) e vi operano ben 7.151 commercianti di olio. Se prendiamo poi la Toscana la regione che esporta olio, i commercianti di olio sono 2523. Passando poi al numero dei frantoi in Calabria sono presenti quasi lo stesso numero di frantoi (1126) della Puglia (1109) e da noi i frantoi, ricorda Coldiretti, hanno ricevuto finanziamenti regionali per l’ammodernamento degli impianti, sono anche stabilimenti di stoccaggio dell’olio e pochi per l’imbottigliamento. In Toscana, tanto per un riferimento, i frantoi sono 613. Da questa rappresentazione emerge per Coldiretti che il prezzo in Calabria lo fanno gli oltre 7mila commercianti di olio che senza scrupoli e forse praticando pratiche sleali, con olio proveniente chissà da dove, spesso reimmesso nel mercato a prezzi stracciati, creano effetti distorsivi sull’intera filiera; in pratica dominano il mercato e impongono prezzi al di sotto dei costi di produzione ai produttori che devono sbarcare il lunario.

Cosa serve subito

Le frodi non si devono scoprire troppo tardi: e allora servono regole più forti per evitare che le speculazioni inizino, continuino a danno degli olivicoltori. Servono misure di rafforzamento dei sistemi di tracciabilità e controllo, ma soprattutto fare rapidamente i controlli presso gli stabilimenti per verificare l’origine dell’olio stoccato e la presenza di pratiche sleali garantendo controlli omogenei e in tempo reale su tutta la filiera anche nelle OP, rivedendo la normativa nazionale e regionale dando premialità all’aggregazione delle imprese olivicole professionali e poi promuovere i contratti di filiera nazionali e regionali. Nelle pratiche disoneste e truffaldine – aggiunge Coldiretti – c’è chi ci guadagna due volte e a rimetterci sono gli olivicoltori. Il comparto olivicolo calabrese – conclude Coldiretti -non chiede protezioni, ma regole chiare, trasparenti e comuni. Solo così potremo difendere i produttori onesti e garantire ai consumatori un vero extravergine 100% italiano, frutto di qualità, lavoro e legalità. L’invito, comunque, che facciamo ai produttori è di non svendere l’olio, ma di aspettare; ai cittadini, invece, di rivolgersi alla rete dei produttori di Campagna Amica che potranno garantire la fornitura dal produttore al consumatore. E di denunciare presso i nostri uffici pratiche anomale rilevate.

Olio extravergine in Calabria. Gallo: “Servono controlli severi”

“L’olio calabrese è uno dei simboli più autentici della nostra terra: frutto del lavoro, della passione e della cultura agricola che da secoli caratterizzano la Calabria. È inaccettabile che questo patrimonio venga svilito da dinamiche speculative e da pratiche scorrette di mercato che nulla hanno a che fare con la qualità e con la legalità”. Lo ha dichiarato l’assessore regionale all’Agricoltura, Risorse agroalimentari e Forestazione, Gianluca Gallo rispetto alle segnalazioni di Coldiretti.

“Quando il prezzo dell’olio crolla mentre i costi di produzione restano invariati – prosegue Gallo – significa che c’è qualcosa di distorto nel mercato. Servono controlli severi lungo tutta la filiera, per garantire che ogni bottiglia venduta come extravergine calabrese lo sia realmente, e non il risultato di miscele o di importazioni travestite da made in Italy”.

L’assessore esprime inoltre forte preoccupazione per la crescente presenza di oli di provenienza estera, spesso di origine tunisina, che vengono commercializzati come prodotti italiani dopo semplici operazioni di imbottigliamento o miscelazione. “Si tratta di una pratica ingannevole – sottolinea – che danneggia i nostri produttori, inganna i consumatori e indebolisce la credibilità dell’intero comparto. L’olio calabrese va tutelato con trasparenza, tracciabilità e controlli stringenti”.

A tal fine, Gallo sottolinea come la Regione Calabria stia intensificando il confronto con le organizzazioni agricole, i consorzi di tutela e il Ministero dell’Agricoltura, per mettere in campo interventi coordinati di controllo e promozione della qualità del nostro olio.

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