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Paola, condannato marito padrone a 9 anni e 8 mesi. Anni di orrore e violenze tra le mura domestiche

Cronaca

L'incubo

Paola, condannato marito padrone a 9 anni e 8 mesi. Anni di orrore e violenze tra le mura domestiche

Anni di soprusi consumati nel silenzio delle mura domestiche. Il tribunale di Paola ha condannato l’uomo ad una pesante condanna penale

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Violenza, donna minacce soprusi

PAOLA (CS) – Si è concluso con una condanna pesante il processo a carico di un 43enne di origine rumena, residente da tempo a Cleto, accusato di aver trasformato la vita della moglie in un incubo fatto di violenze, umiliazioni e sopraffazioni. Il Tribunale di Paola, in composizione collegiale presieduto dal giudice Salvatore Carpino, lo ha riconosciuto colpevole di violenza sessuale e maltrattamenti in famiglia, infliggendogli una pena di 9 anni e 8 mesi di reclusione.

Un vero e proprio incubo

Secondo quanto ricostruito dalle indagini, l’uomo avrebbe per anni esercitato un controllo totale sulla consorte, costretta a vivere in una vera e propria “prigione domestica”. Minacce, percosse e offese erano diventate parte della quotidianità della donna, fino a quando, ormai allo stremo, ha trovato il coraggio di rivolgersi ai Carabinieri della Compagnia di Paola.

L’intervento tempestivo dei militari, che hanno immediatamente attivato il Codice Rosso, ha permesso di porre fine a una lunga serie di violenze fisiche e psicologiche. L’uomo è stato arrestato e poi rinviato a giudizio.

Violenza e maltrattamenti anche filmate con il cellulare

Dalle indagini è emerso un quadro agghiacciante: dal 2020 il 43enne avrebbe costretto la moglie, assistita in giudizio dagli avvocati Domenico Villella e Domenico Chirumbolo, a subire rapporti sessuali contro la propria volontà, arrivando persino a filmare le violenze con il telefono cellulare. Non solo. L’uomo avrebbe anche installato telecamere di sorveglianza in casa per controllare ogni suo movimento e impedirle qualsiasi forma di libertà, dal lavoro ai rapporti sociali.

Privazioni di ogni genere

In un episodio del 2022, la vittima sarebbe stata colpita al volto con un pugno, riportando la perdita di due denti. Le indagini hanno inoltre documentato come l’uomo usasse la privazione economica come strumento di coercizione: minacciava di negarle il denaro necessario per il sostentamento familiare e per i figli minori se si fosse rifiutata di assecondarlo. Le violenze, secondo l’accusa, sarebbero proseguite anche in Romania, dove l’uomo avrebbe lasciato la moglie e i bambini senza denaro né cibo per settimane. L’uomo, oltre alla condanna già inflitta, potrebbe ora dover affrontare un nuovo procedimento penale per presunti maltrattamenti nei confronti dei figli.

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