Area Urbana
UFFICI IN CRISI
SLP CISL Cosenza: “Uffici Postali al collasso tra ritardi, personale insufficiente e pressioni insostenibili”
Tra uffici postali sottodimensionati, ferie negate e lavoratori nei container, la SLP CISL di Cosenza lancia l’allarme: “Poste intervenga subito”
COSENZA – Uffici postali allo stremo, personale ridotto al minimo, servizi rallentati e lavoratori sottoposti a un livello di stress ormai giudicato “insostenibile”. È questo il quadro denunciato dalla SLP CISL di Cosenza, attraverso una dettagliata segnalazione firmata dal segretario territoriale Giovanni Benvenuto e indirizzata ai vertici regionali e provinciali di Poste Italiane. Un allarme che non riguarda casi isolati, ma un’intera rete provinciale in difficoltà, dove carenze strutturali e organizzative rischiano di compromettere sia il funzionamento degli sportelli sia la qualità del servizio offerto ai cittadini.
Missioni pagate in ritardo e ricorso eccessivo alle trasferte
Alla base del malessere segnalato dalla SLP CISL c’è innanzitutto un problema di natura organizzativa: ritardi di mesi nel pagamento delle missioni e un uso massiccio di trasferte e straordinari usati per garantire l’apertura degli uffici. La carenza di personale dedicato alla funzione AP e il grande numero di trasferte da liquidare stanno aggravando la situazione. Il risultato? “Un effetto domino che sguarnisce altri presidi e mette in crisi il rispetto dei cluster organizzativi”, sottolinea il sindacato.
Uffici sottodimensionati e ferie impossibili
La situazione più critica riguarda i grandi uffici a elevato afflusso. Secondo la denuncia sindacale, sedi di cluster A1 come Cosenza Veneto, Cosenza 8, Corigliano Stazione, Amantea, Castrovillari e Praia lavorano con organici ridotti all’osso: appena tre operatori al mattino e, in diversi casi, un solo addetto al pomeriggio.
Le difficoltà non risparmiano i cluster A2 e B, né tantomeno gli uffici monoperatori, dove – denuncia la SLP CISL – risulta “quasi impossibile garantire le ferie”. Molte sedi, inoltre, sono prive del preposto, aggravando la gestione quotidiana.
Personale in fuga e nessun ricambio
Pensionamenti, esodi e assenza di nuove assunzioni tramite politiche attive hanno prodotto una situazione definita dal sindacato “ormai impressionante”. Benvenuto richiama anche le parole del Ministro Giorgetti sulla funzione sociale degli uffici postali nelle aree interne, aggiungendo: “I lavoratori sono la vera forza dell’Azienda. Non possono garantire risultati se sottoposti a livelli insostenibili di stress lavoro-correlato”.
Pressioni commerciali e carenze strutturali
La SLP CISL segnala inoltre pressioni commerciali ripetute, con riunioni su Teams svolte più volte al giorno, a discapito – afferma – del confronto reale con i dipendenti. Sul fronte logistico e operativo, numerosi uffici sono privi di strumenti essenziali:
- contabanconote,
- arredi adeguati nelle sale consulenza,
- sedie idonee per dipendenti e clienti.
Auto aziendali insufficienti: “I dipendenti usano le proprie”
Il problema della mobilità è un altro punto critico: le auto aziendali non bastano e, secondo la denuncia, molti lavoratori sono costretti a usare i propri mezzi, senza un rimborso carburante ritenuto adeguato.
POLIS in ritardo e lavoratori nei container
A complicare ulteriormente il quadro ci sono i ritardi nella consegna dei lavori del progetto POLIS, l’ambizioso piano nazionale per la modernizzazione degli uffici postali. Nel territorio cosentino – scrive la SLP CISL – ci sono ancora dipendenti che lavorano in container da mesi, e in alcuni casi da anni, poiché non sono state individuate sedi alternative idonee.
La richiesta del sindacato: “Serve un intervento immediato”
Il sindacato ricorda inoltre che anche per i Quadri l’orario massimo è quello previsto dal contratto – 36 ore settimanali – e che visite mediche o formazione devono svolgersi all’interno dell’orario di servizio. La SLP CISL chiede con forza un confronto immediato con Poste Italiane per affrontare e risolvere le criticità, ribadendo:
“Il dialogo è il fondamento del nostro lavoro. Ma siamo pronti a usare tutti gli strumenti previsti dal CCNL per tutelare lavoratori e cittadini”. Una denuncia dura, che accende i riflettori su un servizio essenziale per il territorio e sulla necessità, ormai improrogabile, di interventi strutturali e organizzativi per evitare un ulteriore collasso della rete postale in provincia di Cosenza.

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