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Polo oncologico, dipendenti sul tetto: “No alla chiusura”

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Polo oncologico, dipendenti sul tetto: “No alla chiusura”

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CATANZARO – Sono oltre venti i dipendenti della Fondazione Campanella

che stanno manifestando sul tetto della struttura sanitaria contro la paventata limitazione e chiusura del polo oncologico di Catanzaro. Secondo quanto riferito dagli stessi dipendenti, ci sarebbe la concreta possibilita’ che un analogo polo oncologico possa essere aperto a Crotone, provocando di fatto un duplicato che porterebbe alla dismissione del polo di eccellenza del capoluogo calabrese, che gia’ da tempo vive in una condizione di incertezza. Per queste ragioni, i lavoratori, tra medici e personale, minacciano di proseguire ad oltranza la protesta. La Fimp (Federazione Italiana Medici Pediatri) denuncia: “L’ASP di Catanzaro, ormai da diversi anni, registra, in non poche occasioni, un ritardo nei pagamenti degli stipendi dei medici di medicina generale e dei pediatri di famiglia, diversamente da quanto accade nelle altre ASP della Regione dove, secondo contratto, gli stipendi vengono erogati entro il mese successivo a quello di competenza”. “In questo mese, – e’ scritto in una nota – in particolare, le competenze non sono state ancora erogate, nonostante si fosse inizialmente parlato di un lieve rinvio al 31 Luglio, poi al 5 agosto ed ora non ci e’ dato di conoscere l’eventuale data utile. Tutto quanto sopra sembrerebbe dovuto al fatto che la Banca che detiene la tesoreria dell’ASP di Catanzaro, la Banca popolare del Mezzogiorno, non si sarebbe accordata circa l’eventuale anticipazione di cassa quando la Regione Calabria ritarda la rimessa di pagamento ed, inoltre, sembrerebbe che sia cambiata l’organizzazione interna della Banca medesima per cui la lavorazione degli stipendi non avverrebbe piu’ nell’agenzia di Catanzaro ma presso la sede centrale di Avellino, causando cio’ ulteriori ritardi. I rappresentanti sindacali della Fimp (federazione italiana medici pediatri), piu’ volte hanno lamentato tale situazione chiedendo al Direttore Generale, Gerardo Mancuso, di porre un rimedio a tale situazione ed avevano raccolto dal dirigente la promessa, ben oltre un anno fa, di una trattativa con la Banca Popolare del Mezzogiorno circa una rimodulazione degli accordi contrattuali, pena il cambio della Banca medesima alla scadenza del contratto. La Banca di cui sopra, tra l’altro, tratteneva le somme di rimessa della Regione Calabria per tre giorni prima dell’effettuazione dei bonifici degli stipendi e, dopo le lamentele riportate, almeno non ha, fino ad oggi, piu’ proseguito in questa strana abitudine. Avremmo voluto poterci confrontare con il Direttore Generale, dott. Mancuso, – si legge – per tentare di trovare una soluzione a questo come ad altri problemi, ma il dirigente e’, da tempo, irraggiungibile e non ci resta che questa denuncia pubblica. Ci auguriamo che il DG ponga rimedio a questo Gap e risolva al piu’ presto una situazione che sta creando non pochi disagi ai professionisti interessati che non esiteranno, d’ora in avanti, ad utilizzare lo strumento dei decreti ingiuntivi per i ritardati pagamenti, cosa che comportera’ non pochi ulteriori oneri economici per l’ASP. Resta al DG – continua la nota – la scelta se assumersi questa responsabilita’, in un momento di cosi’ profonda crisi per le risorse economiche sanitarie, o risolvere definitivamente questa spiacevole questione”.

 

Oggi continua a Catanzaro la protesta dei lavorati del Centro Oncologico che questa mattina si sono ritrovati a mantenere il presidio tra tetto ed ingresso del Policlinico Universitario del capoluogo regionale. Stamene i dimostranti hanno diffuso un documento. “Abbiamo appreso – scrivono – le tante note di solidarieta’ del Rettore, del Sindaco della Citta’ di Catanzaro, di qualche consigliere regionale e comunale bipartisan, ma non ci basta. Abbiamo ricevuto smentita dalla Regione circa l’istituzione di un Centro Oncologico a Crotone con l’impegno di investire sulla sola Campanella. Dobbiamo crederci? I dubbi sono tanti, non per altro ma perche’ questa burocrazia peggiore sta mettendo i sigilli ad una struttura che dal 2006 eroga servizi con professionalita’, qualita’, abnegazione e competenza. La risposta – si legge ancora – e’ stata sempre similare, tre leggi regionali che sono rimaste solo carta stampata senza essere seguite da decreti attuativi. Basti pensare a tal proposito che la prima conferenza stampa della Regione Calabria ha stabilito che la Fondazione Campanella, avrebbe dovuto avere 60 posti letto e 25 milioni di Euro. Ma la verita’ che tutti devono sapere che il Centro Oncologico e’ rimasto con 118 letti ed un budget di 18 milioni (inadeguato). E’ sicuramente il gioco delle tre carte che tutti sapevano, – si legge ancora nella nota – che a tutti ha fatto comodo, forse per poter fare serenamente piu’ campagne elettorali. Ci sorprende ancora una volta quanto sostenuto della Regione Calabria, che la documentazione inerente l’accreditamento sia stata trasmessa la scorsa settimana, in considerazione che la stessa era in possesso della Commissione gia’ dall’anno 2012 e integrata nei primi mesi del 2013. Di fatto, la scorsa settimana, sull’ennesima ulteriore richiesta della commissione (recante data della seconda meta’ di luglio 2013) a produrre documentazione integrativa di un solo punto dei trentasette richiesti dalla legge 24 (legge relativa all’accreditamento delle strutture sanitarie) e dal regolamento attuativo. Senza volere entrare in polemica, – continua il documento dei lavoratori – e’ da rilevarsi comunque che la Fondazione “Tommaso Campanella” e’ accreditata ex legge 63/2012, che la stessa ha avuto i finanziamenti della Regione Calabria nell’anno 2012 in quanto provvisoriamente accreditata, che svolge la propria attivita’ dal 2006 in regime di accreditamento per 118 posti letto e che oggi per 35 posti letto, la commissione crotonese necessita di un lunghissimo lasso di tempo per accertare l’esistenza di requisiti gia’ dimostrati nel corso degli anni e per una struttura all’avanguardia sotto il profilo strutturale, tecnologico e amministrativo tra le migliori in Calabria”. econdo gli estensori del documento “questo ping-pong di responsabilita’ tra Regione, Dipartimento, Commissioni, Assessori, Consiglieri e Commissari, e’ l’omicidio perfetto, basti pensare che da un lato, la Fondazione deve essere sottoposta all’accreditamento come Dipartimento Oncologico Privato (precondizione per la stipula del contratto con l’ASP e successive erogazioni) dall’altro, la Fondazione le cui unita’ operative non aventi mission oncologiche avrebbero dovuto transitare all’AOU Mater Domini a far data dal gennaio 2012 (DPGR 136/2011) sono rimaste in capo alla Fondazione che ne ha dovuto sostenere i costi per il loro funzionamento, per garantire la continuita’ assistenziale, i percorsi formativi universitari e i posti letto necessari per l’accesso agli studenti di Medicina della Regione Calabria. Tali costi, determinati da una commissione partitica Regione/Universita’ sono stati quantificati in 26 milioni di Euro. Tutto questo – si fa rilevcare – a danno del malato, evidentemente la politica non e’ sensibile alla sofferenza ma solo ai voti ed ai numeri. Ci sembra strano, in considerazione che gli stessi politici si rivolgano a questo centro se colpiti negli affetti da questa terribile malattia. Agli stessi ricordiamo che i lavoratori, sono persone e come hanno bisogno di serenita’ che deve infondere in chi e’ gia’ provata dallo strazio della malattia. Questa serenita’ da tre anni, per lo stallo della politica e di questa burocrazia, non appartiene a noi operatori. Se ci fosse veramente la volonta’ di porre rimedio e rilanciare questo centro, si farebbe qualcosa con immediatezza? Basterebbe ricoprire il deficit causato dal menefreghismo della Regione e dei suoi burocrati. Adesso basta, avvieremo azioni di protesta ben piu’ significative, la nostra pazienza dimostrata solo per amore dei malati sulla cui pelle si e’ giocato, si gioca e ci auguriamo non si giochera’ piu’, e’ terminata. Vergognatevi di stare in vacanza, mentre i malati di cancro che ai loro non possono farne, stanno sul tetto con il forte caldo a lottare per la paura di non sapere dove curare la loro malattia. E’ scandaloso. Abbiamo poche ore di autonomia, siamo stanchi di proclami, conferenze stampa, precisazioni, verbali d’intesa, se, ma, forse, vediamo e state tranquilli pronunciati piu’ volte dal Presidente Scopelliti, della Giunta, dal Consiglio Regionale e della politica delle parole. Siamo sfiniti, – conclude la nota – vogliamo atti concreti”.

 

 

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