Calabria
IL GIALLO
Beatrice Celia, la 22enne trovata senza vita in casa: i genitori non credono al suicidio
Il gip di Catanzaro ha affidato al medico legale l’incarico di eseguire una serie di analisi e operazioni irripetibili per stabilire le cause della morte di Beatrice Celia, la ragazza di 22 anni trovata senza vita dalla madre nella loro abitazione
CATANZARO – Il gip di Catanzaro, Mario Santoemma, ha affidato al medico legale Massimo Rizzo l’incarico di eseguire una serie di analisi e operazioni irripetibili per stabilire le cause della morte di Beatrice Celia, la ragazza di 22 anni trovata senza vita dalla madre nella loro abitazione il 17 marzo 2024.
I genitori di Beatrice, Andrea Celia ed Elena Bitonte, non hanno mai creduto all’ipotesi del suicidio. La loro battaglia legale ha portato lo scorso 7 ottobre il sostituto procuratore Silvia Peru e il procuratore aggiunto Giulia Pantano a richiedere al gip la fissazione di un incidente probatorio.
Nomina dei periti e inizio delle operazioni peritali
Durante l’udienza odierna, il gip ha nominato come perito del tribunale il dottor Massimo Rizzo, mentre i genitori della ragazza hanno scelto come perito di parte il dottor Stefano Tambuzzi di Milano, assistiti dagli avvocati Angela La Gamma e Sonia Mirarchi.
Le operazioni peritali avranno inizio il 9 dicembre 2025, con un termine di 60 giorni per il deposito dei risultati delle analisi.
Morte di Beatrice Celia: prossimi passi del processo
La prossima udienza per discutere delle cause della morte di Beatrice Celia si terrà il 18 marzo 2026 davanti al gip. L’incarico peritale rappresenta un passaggio cruciale per fare chiarezza sul caso e stabilire con precisione il momento e le circostanze del decesso della giovane.

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