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Bufera sulla famiglia Gregoraci: il padre della showgirl nei guai con la giustizia

Calabria

BUFERA GREGORACI

Bufera sulla famiglia Gregoraci: il padre della showgirl nei guai con la giustizia

Il procedimento a carico di Gregoraci é scaturito dalle denunce presentate da una donna nei mesi scorsi alla Procura di Catanzaro, che ha riferito di avere subito dall’uomo “ripetute vessazioni e violenze”

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Elisabetta Gregoraci

CATANZARO – Atti persecutori, maltrattamenti e lesioni personali. Sono i reati che la Procura della Repubblica di Catanzaro contesta a Mario Gregoraci, di 74 anni, padre della showgirl Elisabetta, nella richiesta di rinvio a giudizio presentata a suo carico. Lo riporta il Corriere della Sera. Gregoraci dovrà comparire il 5 novembre davanti al gup del Tribunale di Catanzaro. A carico dell’uomo è stato anche disposto il divieto di dimora nei comuni di Davoli e Soverato. L’inchiesta della Procura riguarda le presunte violenze e molestie che sarebbero state commesse dal padre di Elisabetta Gregoraci ai danni di Rosita Gentile, 56 anni, ex compagna dell’uomo.

Condotte ossessive e persecutorie

Il procedimento a carico di Gregoraci é scaturito dalle denunce presentate nei mesi scorsi alla Procura di Catanzaro da Rosita Gentile, che ha riferito di avere subito dall’uomo “ripetute vessazioni e violenze”. Secondo le denunce presentate dalla donna, l’uomo l’avrebbe “maltrattata, molestata e minacciata” durante il periodo di convivenza, durato fino al 2021, anche in presenza della figlia minore, e successivamente avrebbe messo in atto nei suoi confronti “condotte ossessive e persecutorie, seguendola e minacciandola”.

Fabio Tino: “Attacchi rivolti alla presunta vittima”

“È necessario mantenere – ha detto l’avvocato Fabio Tino, difensore di Rosita Gentile – un sano equilibrio tra il diritto di difesa dell’indagato e la sua presunzione di innocenza, che in questa fase va tutelata, senza dimenticare però la tutela della dignità della persona offesa, che va rispettata e non trasformata in carnefice. È triste, invece, assistere, sui social ad un certo tipo di attacchi rivolti alla presunta vittima, tacciata di cercare soltanto una visibilità che, ritengo, nessuno di noi voglia ottenere in questi termini. Specialmente se si considera che non è stata certamente la vittima a richiamare, nel suo racconto pubblico, la famiglia dell’indagato. E questo nonostante l’ostilità della stessa famiglia nei confronti della signora Gentile e la sua relazione con Gregoraci siano state affrontate nel corso dell’incidente probatorio da parte della persona offesa quale movente dei presunti comportamenti aggressivi dell’indagato”.

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