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È morto Emilio Fede: giornalista e volto storico del TG4 di Mediaset tra gli anni 90 e 2000
MILANO – È morto all’età di 94 anni Emilio Fede, noto giornalista e volto storico del telegiornale delle reti Mediaset tra gli anni 90 e i primi anni 2000. Fede era ricoverato in condizioni critiche nelle Residenza San Fedele di Segrate. La sua salute si era recentemente aggravata dopo anni di lotta con un tumore al pancreas. A dare notizia dell’aggravamento delle sue condizioni si salute le due figlie Simona e Sveva.
La sua direzione del TG4 dal 1992 al 2012
Nato a Barcellona Pozzo di Gotto il 24 giugno 1931 Emilio Fede ha segnato una lunga carriera nel giornalismo televisivo italiano. Dopo gli inizi in Rai, si trasferì nel 1987 a Fininvest dove fondò Studio Aperto il primo TG delle reti. È celebre soprattutto per la sua direzione del TG4 dal 1992 al 2012, uno dei principali telegiornali Mediaset, rappresentando per anni un volto di riferimento in televisione.
La sua conduzione si caratterizzava per un legame stretto con Silvio Berlusconi, influenzando molto la linea editoriale dei telegiornali di cui è stato a capo. Emilio Fede ha lasciato un’impronta indelebile nella storia della televisione italiana, non senza controversie, come dimostrano coinvolgimenti giudiziari che hanno segnato la sua vita pubblica. Negli ultimi anni, dopo la scoperta della malattia, aveva rallentato la sua attività pubblica, fino al recente ricovero in condizioni di salute critiche. La sua morte segna la fine di un’era nel giornalismo televisivo italiano, ricordato per la sua lunga presenza sul piccolo schermo e la sua personalità forte.
Emilio Fede e il racconto dell’attacco nella Guerra del Golfo del 1991
Emilio Fede fu il primo telegiornale italiano a dare la notizia dell’inizio della prima Guerra del Golfo nella notte tra il 16 e il 17 gennaio 1991, durante l’operazione militare Desert Storm. Con la celebre frase “Hanno attaccato! Hanno attaccato! Il cielo di Baghdad è pieno di fuochi!”, annunciò in diretta su Studio Aperto, il telegiornale da lui diretto su Italia 1, l’inizio dell’attacco americano contro le forze irachene che avevano invaso il Kuwait.
Il legame storico tra Fede e Silvio Berlusconi
Il giornalista ha avuto un legame fortissimo con Silvio Berlusconi e durato oltre due decenni. Emilio Fede era considerato “uno di famiglia” ad Arcore, ovvero un collaboratore e amico molto vicino a Berlusconi, con cui condivideva un rapporto di fiducia sia professionale che personale. La loro collaborazione professionale iniziò quando Berlusconi, tramite Adriano Galliani, decise di assumere Fede per guidare i telegiornali di Fininvest, ruolo in cui Fede portò avanti una linea editoriale molto allineata e favorevole al gruppo Berlusconi. Fede definì sempre Berlusconi come “un fratello” e raccontò di quanto il Cavaliere fosse per lui un punto di riferimento e un sostenitore importante anche nelle difficoltà.
La condanna nell’inchiesta Ruby
Emilio Fede venne stato coinvolto nell’inchiesta Ruby nel gennaio 2011, insieme a Lele Mora e Nicole Minetti accusati di induzione e favoreggiamento della prostituzione. Il 19 luglio 2013, Fede venne condannato 7 anni di reclusione. In Appello la pena venne ridotta a 4 anni e 10 mesi, riqualificando le accuse in favoreggiamento della prostituzione di una maggiorenne e assolvendo Fede dalle accuse più gravi di induzione e favoreggiamento della prostituzione minorile. Nell’aprile 2019 con la sentenza della Cassazione che respinse i ricorsi delle difese la condanna divenne definitiva.

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