Italia
GIOVEDì NERO
L’investimento a Praia a Mare paralizza mezza Italia: caos stazioni, ritardi di 8 ore e disagi per i viaggiatori
In corso le indagini dei poliziotti della polfer, coordinati dalla Procura di Paola, per fare piena luce sulla tragedia. Intanto montano le polemiche: critiche a Salvini da parte di M5S
ROMA – Un giovedì nero quello di oggi per chi aveva programmato un viaggio dal Sud verso il Centro o il Nord Italia. L’investimento mortale avvenuto questa mattina a Praia a Mare ha paralizzato la circolazione ferroviaria di mezza Italia. Treni con ritardi che hanno superato le otto ore, caos nelle stazioni ed enormi disagi per migliaia di viaggiatori.
In tanti si sono messi in fila alle biglietterie per chiedere informazioni e trovare soluzioni vedendo sui cartelloni luminosi slittare sempre più l’orario della partenza. Tra le situazioni più critiche quella nello scalo principale di Roma, la stazione Termini, dove in serata i ritardi hanno superato la soglia delle otto ore, con centinaia di persone ancora in attesa, in un mix tra rabbia e rassegnazione.
Ma anche a Milano si sono registrati considerevoli ritardi su alcuni convogli in arrivo da Reggio Calabria. Ferrovie dello Stato ha reso noto che, a causa dell’investimento avvenuto intorno alle 8 all’altezza di Praia a Mare, i rilievi dell’autorità giudiziaria hanno richiesto la sospensione totale della circolazione fino alle 14.50, poi i convogli hanno ripreso a circolare gradualmente.
Intanto sono in corso indagini dei poliziotti della polfer, coordinati dalla Procura di Paola, per fare piena luce sulla tragedia. A quanto ricostruito, la vittima è una donna ed è stata travolta da un Frecciarossa partito da Reggio Calabria e diretto al nord. L’ipotesi più accreditata al momento è quella di un suicidio.
L’investimento a Praia a Mare, enormi disagi e reazioni
E i nuovi disagi per i viaggiatori hanno sollevato reazioni. “A Roma Termini le cronache odierne raccontano di un altro Armageddon – tuona la capogruppo M5s in Commissione Lavori Pubblici e Trasporti al Senato, Gabriella Di Girolamo – Salvini deve comprendere che non esiste solo il velleitario ponte sullo Stretto. Riteniamo opportuno che molli un attimo livella, spatole e frattazzi per provare a capire perché, da quando c’è lui, i nostri servizi ferroviari sono tornati indietro di 70 anni”.
Mentre Assoutenti ritiene “non più procrastinabile una revisione della normativa sui diritti dei passeggeri delle ferrovie, per avvicinarla a quella già in vigore per il trasporto aereo”. Secondo l’associazione, “quanto accaduto dimostra ancora una volta la fragilità del sistema“. Per questo chiede “un salto di qualità nelle politiche di tutela del viaggiatore”.
“E’ necessario introdurre indennizzi automatici, commisurati al reale disagio patito – sostiene il presidente Gabriele Melluso – come già avviene nel trasporto aereo, così da garantire un risarcimento equo e immediato a chi ha visto compromessi tempo, impegni e serenità di viaggio”.

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