Calabria
Regionali, la sfida di Francesco Toscano «contro il teatrino sterile del bipolarismo che ha impoverito la Calabria»
COSENZA – Francesco Toscano è l’outsider di questa elezioni regionali. Si presenta come candidato alla presidenza della Regione Calabria sostenuto da Democrazia Sovrana Popolare (DSP), il soggetto politico guidato a livello nazionale da Marco Rizzo e fondato con l’obiettivo di proporre un’alternativa sovranista al sistema politico tradizionale. La lista di DSP è stata ufficialmente depositata per le regionali e Toscano ha rilanciato una campagna incentrata su sanità, lavoro, trasporti e infrastrutture, denunciando il «teatrino sterile» del bipolarismo che, secondo lui, ha impoverito la Calabria. L’ho incontrato a Rende e ho parlato con lui della sua visione di Calabria e di cosa c’è al centro del suo programma elettorale.
Chi è Francesco Toscano e cos’è Democrazia Sovrana Popolare
Toscano è uno dei principali promotori del progetto politico che ha portato alla nascita di DSP, forza che si definisce “alternativa” e “sovranista” al sistema dominante. Il partito, strutturato su base nazionale con Marco Rizzo come coordinatore, mira a riportare al voto quella parte di cittadini che si è rifugiata nell’astensionismo, stanca di una politica ritenuta ostaggio dei gruppi di potere.
«C’è una Calabria migliore che non vota per ragioni clientelari», ha affermato Toscano, sottolineando come destra e sinistra abbiano chiuso ospedali, lasciato al collasso la sanità e non abbiano mai affrontato seriamente i problemi della regione.
Sanità: “I conti non valgono più della vita”
Il primo punto programmatico è una riforma radicale del sistema sanitario regionale. Toscano denuncia la logica dei piani di rientro imposti da Roma e dall’Unione Europea, che a suo avviso hanno tagliato servizi essenziali sacrificando i cittadini. La proposta è ripristinare presidi ospedalieri, rafforzare la medicina territoriale e garantire assunzioni di personale sanitario. “Che se ne fa un calabrese dei conti in ordine se poi muore d’infarto perché non trova un medico nel raggio di 50 chilometri?”, si domanda il candidato.
Lavoro: sviluppo interno e risorse locali
Altro punto forte è la lotta alla disoccupazione. Toscano rivendica una visione keynesiana, favorevole all’intervento pubblico nell’economia. Propone di utilizzare strumenti come Fincalabra per finanziare progetti di sviluppo, puntare sulle filiere produttive locali e smettere di attendere “l’elemosina interessata” dei Paesi del Nord Europa. L’obiettivo è rilanciare l’imprenditoria calabrese, rafforzare l’agroalimentare e investire in settori capaci di creare occupazione stabile.
Infrastrutture: concretezza prima della suggestione
Sul tema delle infrastrutture Toscano non risparmia critiche al progetto del Ponte sullo Stretto, definito “una suggestione paragonabile al Carnevale di Rio: champagne per un giorno, miseria per tutto l’anno”. La priorità, secondo lui, deve essere garantire collegamenti efficienti all’interno della Calabria, a partire dalla possibilità di viaggiare da Reggio a Crotone in tempi ragionevoli. Ferrovie, viabilità e trasporto pubblico locale sono indicati come interventi urgenti, ben più delle grandi opere simboliche.
I competitor di Francesco Toscano “due facce della stessa medaglia”
La corsa di Toscano si inserisce in un contesto politico dominato da Roberto Occhiuto, presidente uscente di centrodestra, e da figure come Pasquale Tridico, ex presidente Inps ed europarlamentare del Movimento 5 Stelle che rappresenta il campo largo di centrosinistra. Toscano li accusa entrambi di rappresentare due facce dello stesso sistema: “Si rimpallano responsabilità senza dire che il vero problema è una gestione anticalabrese che serve solo a garantire privilegi e carriere personali”. Per lui, la vera alternativa è tra “chi mette la politica e i cittadini al centro” e “chi difende i gruppi d’affari”.
Difendere la vita e i diritti dei calabresi
La visione di Toscano dunque, è una Calabria che recupera autonomia decisionale e dignità sociale: una sanità che cura, un’economia che crea lavoro partendo dalle proprie risorse, infrastrutture pensate per migliorare la vita quotidiana e non per alimentare clientele. È un appello rivolto soprattutto agli astenuti, a chi non crede più nelle urne ma che, secondo lui, costituisce “la Calabria migliore”.
“Non siamo qui per gestire quote di potere – conclude Toscano – ma per restituire alla politica il compito di difendere la vita e i diritti dei calabresi.”

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