Provincia
“Ti uccido”: tre anni di carcere per il compagno violento. Condanna senza sconti a Castrovillari
CASTROVILLARI (CS) – Tre anni di reclusione senza alcun beneficio ed il pagamento completo delle spese processuali insieme al risarcimento dei danni patiti dalla vittima. Questa è la severa condanna emessa, a seguito di giudizio con rito abbreviato, dal GUP, Giudice per l’Udienza Preliminare del Tribunale di Castrovillari, ai danni del trentenne S.S.A, imputato del delitto di maltrattamento.
Il fatto
L’accusato, con condotta reiterata ed in stato di alterazione psicofisica, maltrattava e vessava la compagna convivente F.G., difesa dall’avvocato Ettore Zagarese, sottoponendola a tormenti e persecuzioni fisiche e psicologiche, con continue violenze corredate da atteggiamenti contraddistinti da piena aggressività sia verbale che fisica. Secondo la pubblica accusa l’imputato, in molte occasioni, prima rimproverava e deplorava la donna di essere una cattiva madre solo allo scopo di causarle umiliazioni continue e la minacciava per futili motivi per aggredirla ed intimorirla, così da averla sotto il suo controllo mosso dalla paura delle conseguenze ad una qualsivoglia iniziativa di allontanamento da parte di lei. L’imputato arriva, addirittura, a minacciare di uccidere la donna sua compagna e la madre di lei. Non mancavano le violenze fisiche fatte di schiaffi e pugni ai danni della donna.
Il procuratore capo, Alessandro D’Alessio, che ha personalmente sostenuto l’accusa, nel condividere le argomentazioni proposte dallo studio dell’avvocato Ettore Zagarese, rappresentato per l’occasione dall’avvocato Danilo Galluzzi, ha evidenziato la particolare attenzione che il suo ufficio pone a questa tipologia di reati scindendo a monte quelle che possono essere mere riti familiari ed ipotesi ben più gravi.
Un evidente caso di maltrattamenti
In questo caso ci si è trovati di fronte ad un evidente caso di maltrattamento. Tale tesi veniva condivisa dal giudice che emetteva così la sentenza. Siamo di fronte ad un ennesimo caso di violenza di genere, una vera malattia, sempre più frequente in tutto il nostro paese e che non risparmia nessuna regione italiana, Calabria compresa.
Violenza di genere, allarme sociale
Un vero e proprio allarme sociale e giudiziario che ha visto la Regione Calabria dotarsi di una legge in materia approvata neanche sei mesi fa, uno strumento utile e necessario ai Comuni alle Aziende sanitarie, dalle scuole alle Forze dell’Ordine, dalla Magistratura ai centri specializzati che lavora in modo coordinato e omogeneo per prevenire e contrastare la violenza in tutte le sue forme.

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