Area Urbana
Un giorno con la Polizia di Cosenza nelle aree più ‘calde’ della città: controllo, tecnologia e sicurezza
COSENZA – Sono le prime ore di un caldo pomeriggio di giugno: ci uniamo ad una pattuglia della Polizia di Cosenza, guidata dal vicequestore Roberta Martire, per seguire da vicino un’operazione di controllo nell’area dell’autostazione. Un luogo strategico della città, crocevia di pendolari, studenti, lavoratori ma, sempre più spesso, anche di flussi migratori irregolari e di degrado. Il nostro viaggio nel cuore della sicurezza urbana inizia proprio qui, dove ogni settimana si svolgono operazioni mirate al contrasto dell’immigrazione irregolare. L’obiettivo quello di garantire la legalità, rassicurare i cittadini e offrire un presidio visibile ed efficace che nonostante i numerosi controlli, a volte, purtroppo lascia spazio a qualche notizia di cronaca.
Polizia di Cosenza: tecnologia e nuovi strumenti di sicurezza
«Cosenza è stata una delle prime realtà italiane a dotarsi di strumenti tecnologici all’avanguardia» evidenzia Roberta Martire durante proprio un pattugliamento con la volante nelle corsia dell’autostazione. «Tablet e dispositivi mobili collegati alle banche dati di polizia permettono agli agenti di effettuare controlli documentali in tempo reale. È sufficiente inquadrare un documento – anche digitale – per sapere subito se una persona è regolarmente presente sul territorio, se ha pendenze giudiziarie o se è destinataria di provvedimenti come espulsioni o notifiche.
“In caso di esiti rilevanti, ci coordiniamo immediatamente con l’Ufficio Immigrazione”, precisa l’ispettrice. “Così possiamo verificare lo status giuridico di chi afferma, ad esempio, di essere in attesa del rinnovo del permesso di soggiorno o di avere fatto richiesta di protezione internazionale”.
Una presenza che rassicura il cittadino
Ma la tecnologia è solo uno strumento: al centro resta la presenza umana. «La nostra visibilità è fondamentale. Essere qui, in un punto nevralgico come le autolinee, significa proteggere i cittadini e dissuadere comportamenti illeciti,” afferma la d.ssa Martire.
La Polizia non opera da sola: ci sono il Reparto Prevenzione Crimine, la Squadra Volante, gli equipaggi specializzati. Insieme questi professionisti, svolgono un lavoro silenzioso ma costante, fatto di controlli dinamici, vigilanza, ascolto e, soprattutto, prevenzione. Non solo controllo, ma quindi tutela, il presidio non riguarda solo i flussi migratori. L’azione della Polizia ha anche un impatto positivo sul tessuto commerciale e sociale della zona. Residenti e titolari di attività apprezzano questa azione di sicurezza “di prossimità”, che rende più vivibili e sicuri i quartieri. “Un posto di controllo ben fatto, anche se temporaneo, è un messaggio chiaro: lo Stato c’è”, conclude Martire.
In conclusione, la giornata trascorsa con la Polizia di Stato ci ha mostrato il volto umano e tecnologico della sicurezza. Un impegno costante, spesso poco visibile, ma essenziale per garantire il rispetto delle regole, la legalità e la convivenza civile.
Ringraziamenti
«Non è stato un giorno qualunque. Da giornalista racconto spesso il disagio, il degrado, le paure. In questa occasione, ho avuto il privilegio di raccontare anche la presenza, quella vera, delle forze dell’ordine sul territorio, uomini, donne, persone. Un grazie di cuore al questore di Cosenza, dott. Giuseppe Cannizzaro e, in particolare al vice Qquestore, dott.ssa Roberta Martire, calabrese come tanti di noi, che ha scelto di esserci. Ha accettato l’invito della redazione di Quicosenza e ha trascorso l’intera giornata con noi nell’area dell’autostazione, una delle zone più grigie e discusse della città. Non solo per “vedere”, ma per ascoltare, confrontarsi, capire».
«In un luogo definito sinonimo di abbandono, si è respirato un segnale di speranza. Un momento in cui forze dell’ordine, stampa, cittadini e imprenditori si sono ritrovati dalla stessa parte. Perché solo così si può pensare di cambiare davvero ciò che non va. Un ringraziamento speciale anche a tutti gli agenti della Squadra Volanti e del Reparto Prevenzione Crimine della Calabria settentrionale: la loro presenza, la loro umanità e la loro disponibilità hanno dato forza e senso a questa giornata».














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