Calabria
Welfare vicino alle persone
‘Una casa per tutti’: in Calabria bonus da 300 euro per gli affitti. L’assessore Straface: “welfare vicino alle persone”
La Regione Calabria lancia il progetto “Una casa per tutti”: un contributo fino a 300 euro mensili per sostenere le famiglie in difficoltà con l’affitto. L’assessore Straface: «Un passo concreto per un welfare più vicino alle persone».
CATANZARO – Un aiuto concreto per chi vive il disagio abitativo e fatica ogni mese a sostenere il peso dell’affitto. È questo l’obiettivo, come ha spiegato nel corso di un’intervista alla redazione di quicosenza, l’assessore regionale alle Politiche Sociali, Pasqualina Straface, di “Una casa per tutti”, la nuova misura regionale che prevede un bonus di 300 euro mensili per le famiglie calabresi in difficoltà economica. Un intervento pensato per colmare il vuoto lasciato dal mancato rifinanziamento del Fondo Nazionale per il sostegno all’accesso alle abitazioni in locazione.
‘Una casa per tutti’: L’origine del progetto: “emergenza che non potevamo ignorare”
Assessore Straface, “Una casa per tutti” nasce per sostenere chi vive situazioni di disagio abitativo. Da dove è partita l’idea e quali emergenze avete riscontrato sul territorio che vi hanno spinto ad agire?
«L’amministrazione Regionale – spiega l’assessore – ha già avviato in passato delle iniziative di sostegno economico per i nuclei familiari a basso reddito che pagano l’affitto, a valere sul “Fondo Nazionale per il sostegno all’accesso alle abitazioni in locazione” di cui alla Legge n. 431 del 9 dicembre 1999, art. 11 e s.m.i. Nel 2023 la legge di bilancio non ha previsto il finanziamento del predetto fondo, creando un vuoto di risorse statali per il contributo ai canoni di locazione. Da qui nasce la necessità per l’amministrazione regionale di individuare misure e interventi mirati e integrati, nonché nuovi programmi, per far fronte al fenomeno dell’inaccessibilità abitativa che caratterizza l’intero territorio regionale, rispondendo, in tal modo, alle numerose richieste provenienti dal territorio.
«In Calabria questo fenomeno, ha infatti, assunto negli anni, dimensioni particolarmente preoccupanti, soprattutto in considerazione del fatto che i prezzi e i canoni di locazione degli alloggi sono notevolmente aumentati, mentre i salari non sono cresciuti di pari passo, determinando un divario crescente tra la disponibilità di alloggi a prezzi accessibili e le esigenze effettive della popolazione. Nello specifico, la Regione Calabria si colloca tra le aree dell’Unione Europea più gravemente colpite da fenomeni di deprivazione materiale e sociale, come confermato da numerosi report istituzionali, tra cui il Country Report Italia 2025 della Commissione Europea che evidenziano la persistenza di condizioni di vulnerabilità sociale e materiale».
Un aiuto cumulabile e complementare
Il bonus da 300 euro al mese è un aiuto concreto, ma spesso non basta a coprire un affitto. La Regione ha in programma misure aggiuntive o sinergie con altri fondi per rendere il sostegno più duraturo?
«A livello nazionale è già prevista una misura di sostegno economico e sociale che prevede un contributo mensile destinato a coprire l’affitto dell’abitazione, ossia l’Assegno di inclusione (ADI) quota B. Il contributo regionale, che si pone i medesimi obiettivi di inclusione sociale contenute nelle disposizioni dell’ADI, è stato ideato in sinergia con le disposizioni nazionali, prevedendo, in tal senso, la cumulabilità del bonus regionale con l’ADI, al fine di aumentare la platea di destinatari che non usufruiscono della quota B, specificamente prevista per coprire l’affitto».
Trasparenza e uniformità nell’accesso
Le domande saranno gestite da Ambiti territoriali e Comuni: come pensate di garantire trasparenza, tempi rapidi e soprattutto uniformità nell’accesso al contributo tra le diverse aree della Calabria?
«Il primo passo per garantire trasparenza e rapidità nell’accesso ai contributi, consiste nella costruzione di un Bando/avviso, predisposto dalla Regione Calabria al fine di rendere omogenea l’applicazione della misura sull’intero territorio regionale, contenente tutte le informazioni necessarie e aggiornate in modo semplice, completo e comprensibile, definendo i tempi massimi per ogni fase, il ruolo specifico dei ATS e dei Comuni, quali elementi necessari per rendere più efficiente l’intero processo».
“Un welfare vicino alle persone”
Lei ha parlato di un “welfare vicino alle persone”. Cosa significa, in concreto, per una regione come la Calabria dove le fragilità sociali sono ancora molto diffuse?
«L’obiettivo – evidenzia ancora la Straface – è creare un sistema di “welfare vicino alle persone” attraverso la costruzione di misure di benessere sociale e sostegno ai cittadini più accessibili e concreti. In questa direzione va il “Piano delle Fragilità”, ideato dalla UOA welfare e che racchiude al suo interno 17 interventi di carattere socio- asssistenziale alle categorie fragili, che vanno dall’inclusione attiva, alla promozione delle pari opportunità, all’integrazione sociale delle persone a rischio di povertà o di esclusione sociale, compresi gli indigenti e i bambini, alla garanzia dell’accesso a servizi di qualità e all’assistenza sanitaria, promuovendo la resilienza dei sistemi sanitari e migliorando l’accesso paritario e tempestivo a servizi di qualità, sostenibili e a prezzi accessibili».
Il progetto punta a superare la logica dell’emergenza abitativa. Qual è la sua visione a lungo termine: “Una casa per tutti” può diventare il primo passo verso una nuova politica regionale per il diritto alla casa?
«Certamente l’intervento rappresenta un passo concreto volto al superamento di un’emergenza tangibile e, pertanto, testimonia l’impegno del governo regionale rispetto alla problematica di cui trattasi. Come già sopra specificato, in passato tale azione è stata garantita dai comuni tramite un fondo nazionale dedicato e, oggi, l’azione regionale interviene in una situazione di mancanza di misure alternative. Per il futuro, pertanto, occorrerà valutare la presenza di fondi analoghi in un’ottica di complementarietà degli interventi».
Quando parte?
«Si è in fase di prossima approvazione del progetto e di successivo trasferimento delle attività di competenza ai comuni»
Perché non vengono rimborsati i canoni anni 2023/2024?
«Perché vengono utilizzati, per il progetto di cui trattasi, fondi diversi per coprire i costi di locazione che rispondono a specifiche esigenze di tracciabilità della spesa e dei costi sostenuti contenute in un manuale di controllo delle operazioni e degli interventi a valere sul medesimo Fondo e che non consentono il riconoscimento di spese sostenute negli anni precedenti».

Social