Provincia
IL PROGETTO
Il comprensorio Camigliatello-Lorica è davvero sostenibile? Il vero ‘oro’ in Sila sono outdoor e turismo esperienziale
L’Altopiano Silano, con i suoi 700 km di sentieri ha l’oro davanti agli occhi, ma si continua a non vederne il valore e puntualmente viene rispolverato il progetto del comprensorio sciistico
COSENZA – A fasi alterne viene rispolverato il progetto del comprensorio sciistico in Sila che dovrebbe collegare Camigliatello Silano e Lorica. Si tratta di un’iniziativa ambiziosa e suggestiva, che permetterebbe di ampliare in modo significativo l’area sciabile come avviene sulle Alpi, per offrire nuove opportunità agli appassionati di questo sport.
Un progetto concepito nei primi anni ’80
Il progetto, concepito nei primi anni ’80, fu presto accantonato a causa della forte opposizione degli ambientalisti, preoccupati (almeno apparentemente) per l’impatto dell’opera sul territorio, in realtà alla base di queste preoccupazioni c’erano soprattutto grandi interessi, legati alle ricadute economiche, a partire dai numerosi posti di lavoro che facevano gola a tutti, ambientalisti compresi. A distanza di decenni è tornato periodicamente al centro delle discussioni, senza però che si manifestasse una reale volontà politica di avviare un percorso concreto verso la sua realizzazione.
Condizioni climatiche cambiate. In Sila nevica sempre meno
Nel frattempo, le condizioni climatiche dell’altopiano silano sono cambiate, gli inverni sono sempre meno rigidi e la neve è ormai sempre più rara, rendendo ancora più complessa l’idea di un grande comprensorio sciistico. Per la realizzazione di un impianto del genere, al di là dei vincoli paesaggistici, che comporterebbero procedure estremamente lunghe e complesse, considerando che il territorio coinvolto ricade nel Parco Nazionale della Sila, il problema principale riguarderebbe il “dopo”. Una volta costruita la struttura, infatti, bisognerebbe garantirne la sciabilità e con le nevicate sempre più scarse, si dovrebbe ricorrere all’innevamento artificiale.
L’investimento risulterebbe davvero sostenibile?
A questo punto sorgono spontaneamente una serie di domande: anche riuscendo a rendere le piste sciabili con un sistema di innevamento artificiale, il comprensorio sarebbe in grado di attrarre un numero stagionale di sciatori sufficiente da ammortizzare i costi? Considerando che per realizzare 100 metri di neve artificiale occorrono circa 3 mila euro, l’investimento risulterebbe davvero sostenibile? Nel Nord Italia gli impianti sciistici dai 1500 metri in giù li stanno dismettendo e cominciano a pensare la montagna in modo diverso.
Ospitalità e servizi in Sila
La seconda questione riguarda invece l’ospitalità e i servizi, che ancora oggi risultano carenti. Mancano infatti strutture ricettive adeguatamente attrezzate: tra quelle esistenti, solo poche sarebbero realmente in grado di ospitare il tipico turista di montagna durante la stagione invernale, un visitatore alla ricerca di servizi specifici che, a queste latitudini, sono ancora insufficienti.
Ma allora bisognerebbe rinunciare alla montagna d’inverno? Assolutamente no. In questo caso, si ha l’oro davanti agli occhi, ma si continua a non vederne il valore. Negli ultimi anni, infatti, sono cresciute le attività outdoor e il turismo esperienziale, offrendo nuove opportunità per attrarre visitatori in ogni periodo dell’anno. L’Altopiano Silano, con circa 700 km di sentieri, può diventare una meta per escursionisti, appassionati di mountain bike e amanti della natura, contribuendo così a destagionalizzare il turismo e a valorizzare il territorio anche al di fuori della stagione sciistica.
Contemporaneamente, si potrebbe intervenire sul potenziamento degli impianti sciistici già esistenti, di Lorica e Camigliatello, come già previsto dall’Arsac per Camigliatello, con alcuni investimenti mirati sulle piste della frazione di Spezzano della Sila, che consentirebbero di mantenere operative due piccole stazioni invernali. Concentrando gli sforzi su questi due impianti, più contenuti e facilmente gestibili, sarebbe possibile garantirne la sciabilità attraverso sistemi di innevamento artificiale, riducendo i costi di gestione e offrendo al contempo un’offerta invernale sostenibile e qualitativamente valida.

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