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La statua di Giacomo Mancini: denuncia ai carabinieri e diffida al Comune «Caruso la restituisca entro domani»
COSENZA – La statua di Giacomo Mancini doveva essere un’opera simbolo di memoria e identità. Si è trasformata in un “querelle” tra il Comune di Cosenza e la Fondazione Mancini andata avanti a colpi di carte bollate, ordinanze, pec, ricorsi e sentenze di tribunale, fino all’epilogo di ieri: la rimozione e un nuovo strascico giudiziario. Il nipote del leader socialista, che si è sempre opposto a quello che ha definito senza giri di parole come uno “sfratto”, ieri mattina ha iniziato a documentare i lavori effettuati dalla ditta incaricata dal comune di Cosenza.
Intorno alle 7:30, con una diretta video sulla sua pagina social, ha documentato e denunciato in particolare che la statua fosse stata portata all’interno di un mezzo senza essere prima visionata «ho chiesto agli agenti della municipale presenti e al responsabile della ditta di farmi vedere l’opera, perchè volevo constatate le sue condizioni e verificare che la statua, durante la rimozione, non avesse riportato dei danni, ma mi è stato negato».
A lavori conclusi, quando il mezzo stava andando via, Mancini JR ha inscenato un ulteriore protesta: si è sdraiato davanti il furgonato della ditta per evitare che partisse. Sono seguiti momenti concitati, con la polizia Municipale che ha tentato prima di farlo rialzare e poi, quando il mezzo ha fatto retromarcia per cercare di partire e Mancini si è nuovamente posizionato davanti il mezzo rischiando di essere investito, lo hanno placcato mentre il mezzo alla fine è riuscito ad allontanarsi con la statua.
Denuncia ai carabinieri e diffida al Comune
Mancini, che ha riportato delle escoriazioni, si è recato nella vicina Caserma dei Carabinieri “Paolo Grippo” dove ha presentato una denuncia-querela per furto e aggressione. Ha inoltre presentato un diffida formale al Comune di Cosenza, a firma della Fondazione “chiedendo la riconsegna della statua entro e non oltre il 20 giugno”.
Caruso restituisca subito la Statua di Giacomo Mancini
«Nella giornata odierna – sui legge nella nota – la Fondazione Giacomo Mancini ha inviato al Comune una formale diffida, intimando l’immediata restituzione dell’opera. Nel documento si parla di “rimozione arbitraria e illegittima” effettuata con modalità “censurabili” e senza aver dato seguito alla richiesta di un sopralluogo congiunto. «CARUSO CI RESTITUISCA SUBITO LA STATUA». La Fondazione chiede la riconsegna della statua entro e non oltre il 20 giugno, presso la sua sede legale in via del Liceo a Cosenza, riservandosi il diritto di chiedere risarcimento per ogni giorno di ritardo.
La statua di Giacomo Mancini inaugurata nel 2022
La statua in bronzo dedicata a Giacomo Mancini, figura storica del socialismo italiano ed ex sindaco di Cosenza è stata realizzata dallo scultore Domenico Sepe. Venne installata sulla parte finale dell’isola pedonale di Corso Mazzini, davanti il Comune, il 25 aprile 2022, in occasione del ventesimo anniversario della scomparsa dello statista cosentino. Promossa dalla Fondazione Giacomo Mancini, l’iniziativa venne accolta con entusiasmo dall’amministrazione guidata dal sindaco Franz Caruso, che ne autorizzò la collocazione in comodato d’uso gratuito in uno dei luoghi più rappresentativi del centro cittadino.
A febbraio 2025, la Giunta comunale deliberò la restituzione dell’opera alla Fondazione, predisponendone la rimozione. Una decisione immediatamente contestata dalla Fondazione Mancini, che presentò ricorso urgente al Tribunale civile di Cosenza, sostenendo l’illegittimità del provvedimento e la violazione del contratto di comodato e dei diritti legati all’identità e all’immagine della Fondazione. Tuttavia, il ricorso venne rigettato, confermando la legittimità dell’intervento comunale.
In attesa di capire se Fondazione e Comune riusciranno a mettersi d’accordo su una nuova collocazione della statua (Palazzo dei Bruzi ha individuato piazza Giacomo Mancini come sede), di sicuro il leone socialista resta ancora nel cuore di molti cittadini. Ieri sono comparsi messaggi e manifesti, altri hanno espresso solidarietà a Giacomo Mancini Jr. E mentre la statua si è allontanava nel buio di un vecchio furgone, in molti resta la speranza che, indipendentemente dalla nuova collocazione, la statua torni ad accompagnare le giornate dei cosentini tra le voci, passeggiate e sguardi di chi ancora oggi lo chiama “il nostro sindaco”.

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