Area Urbana
RFI CHIARISCA
Pendolari calabresi nel caos: il treno Cosenza-Reggio Calabria interrotto per 6 mesi «passeggeri di serie B»
La denuncia di Udicon Calabria sul treno regionale 5496 che dal 25 ottobre fermerà a Lamezia per lavori «utenti costretti al trasbordo obbligatorio su bus sostitutivi. Inaccettabile peggioramento del servizio»
COSENZA – “Un grave disservizio che penalizzerà centinaia di pendolari calabresi” è quello denunciato da Nico Iamundo, Presidente Regionale Udicon Calabria, in seguito alla comunicazione dell’interruzione, per i prossimi sei mesi, del treno regionale Trenitalia 5496 che collega quotidianamente Cosenza a Reggio Calabria lungo la fascia Tirrenica.
Come avevamo scritto, raccogliendo la preoccupazione di tantissimi pendolari che da Cosenza e hinterland utilizzano questo convoglio per recarsi al lavoro nella zona di Reggio Calabria (molti al porto e nell’area industriale di Gioia Tauro), a partire da sabato 25 ottobre, il convoglio terminerà la sua corsa a Lamezia Terme Centrale. Questo costringerà lavoratori e studenti a un “trasbordo obbligatorio su bus sostitutivi” per raggiungere la città metropolitana di Reggio Calabria. La causa è da ricondurre ai lavori di ripristino di due binari in una galleria situata tra le stazioni di Vibo-Pizzo e Mileto.
Treno Cosenza-Reggio Calabria interrotto “tempi allungati e disagi”
“Un vero e proprio incubo per lavoratori e studenti calabresi“, ha commentato Iamundo. Nonostante il treno possa viaggiare regolarmente fino a Lamezia, l’interruzione e la sostituzione con mezzi su gomma vengono definite come un “inaccettabile peggioramento delle condizioni di viaggio“. L’associazione dei consumatori stima che i pendolari, già provati da orari estenuanti, subiranno un aumento dei tempi di percorrenza che porterà a un ritardo di circa un’ora nell’arrivo sul posto di lavoro o di studio.
Inadeguatezza dei bus sostitutivi
A questo si aggiungono le preoccupazioni per la “probabile inadeguatezza dei bus sostitutivi” e per la confusione che regnerà nelle operazioni di trasbordo, specialmente per chi ha bagagli o particolari esigenze. Pur comprendendo l’importanza dei lavori infrastrutturali avviati da RFI, l’Udicon critica duramente la gestione del servizio alternativo, definendola “gravemente deficitaria” e in violazione degli “standard minimi di qualità del trasporto pubblico, oltre che i diritti fondamentali dei consumatori”.
Violati gli standard minimi di qualità
Per tutelare i viaggiatori, l’associazione chiede un intervento immediato: “Chiediamo che venga mantenuto invariato l’orario del treno regionale 5496, evitando sostituzioni che penalizzino i lavoratori e le lavoratrici che ogni giorno percorrono lunghe distanze“. Il Presidente Iamundo suggerisce di “procedere piuttosto con i lavori nelle ore notturne o con soluzioni tecniche più adeguate“.
Udicon rifiuta categoricamente che “i pendolari calabresi vengano trattati come passeggeri di serie B“. L’Udicon Calabria conclude chiedendo “immediati chiarimenti a Trenitalia e RFI sulla gestione dei lavori e un piano operativo che ripristini la dignità del servizio ferroviario sulla tratta Cosenza–Reggio Calabria“.

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