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Il giornalista arrestato ad 80 anni: “Quella de L’Ora della Calabria è una porcata”
RENDE – Francesco Gangemi denunciò traffici di rifiuti radioattivi e forti critiche alla magistratura.
Nei suoi cinquant’anni di attività il giornalista, ormai ottantenne, ha collezionato ben tre arresti ed un anno di domiciliari attribuibili, direttamente ed indirettamente allo svolgimento della propria attività giornalistica. L’ultima volta che per lui si sono aperte le porte del penitenziario reggino di San Pietro è stata a dicembre. “Quello che a me dispiace – afferma Gangemi – è di aver fatto soffrire i miei familiari per colpa del mio lavoro. Sono stato arrestato a Dicembre per un errore burocratico. E’ stata una porcata. La sentenza non era ancora passata in giudicato perché presso la Corte d’Appello di Catanzaro pendeva ancora il ricorso al primo giudizio. Ma ad ottant’anni con le malattie che ho non avrebbero potuto portarmi in carcere, però ci sono stato più di una settimana. Poi il mio avvocato si è ribellato e sono stato scarcerato perchè la misura della custodia cautelare non era applicabile”.
“La triste vicenda de L’Ora della Calabria – dichiara Gangemi – mi rincuora perché fa emergere che i giornalisti si ribellano. Prima tutto taceva. Finalmente c’è coscienza tra i giornalisti e ci si ribella alle ingiustizie. Io sono stato cacciato da otto tipografie: Salerno, Catania, Messina, Palermo, Reggio. Da De Rose me ne sono andato io. Gentile invece è l’interfaccia di Scopelliti. Più volte mi sono occupato dei fratelli Gentile, ma non ho mai ricevuto alcuna loro comunicazione. Si tratta delle solite consorterie”.
“Io non ho né padrini né padroni. Le mie inchieste pesano. Per farmi fuori – continua Gangemi – mi avevano accusato di associazione a delinquere di stampo mafioso, narcotraffico e traffico d’armi. Poi sono stato assolto con formula piena. Mi sono interessato dei rifiuti radioattivi e mi ha querelato finanche il presidente della Somalia. Ho pubblicato tutto. Ho pubblicato cose pesanti, pericolose; avrebbero potuto uccidere. Ho parlato di come venivano affondate le navi con i rifiuti radioattivi. Sono molto scomodo”.



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