Sui social toni sempre più pesanti: non c’è tregua tra Occhiuto e Incarnato. E l’acqua continua a mancare…

La battaglia in corso non sembra avere tregua, anzi, incalza di giorno in giorno e i toni si fanno ancora più pesanti. Non per ultimo, è di poche ore fa, l’attacco di Occhiuto nei confronti di Incarnato, sulla sula pagina facebook.

COSENZA – Ormai è guerra all’ultimo sangue, per il caso acqua di Cosenza. Uno “spettacolino” a colpi di ascia (o dovremmo dire di lingua) tagliente tra i due principali protagonisti dell’intera vicenda: il sindaco Mario Occhiuto e il commissario liquidatore della Sorical Luigi Incarnato. Da giorni se le mandano a dire, mostrano carte, fanno conti, parlano e straparlano, ma per i poveri “fessi” cittadini la realtà resta sempre la medesima: carenza idrica e bollette, però, che si pagano a caro prezzo. A nessuno importa delle bagarre politiche e degli interessi personali tra i due (ormai ci siamo abituati alla poca trasparenza dei personaggi politici di casa nostra che, prima stringono accordi e poi si fanno le guerre); ma quel che conta solamente per i cittadini è avere l’acqua. Eppure la battaglia è in corso e non sembra avere tregua, anzi, incalza di giorno in giorno e i toni si fanno ancora più pesanti. Non per ultimo, è di poche ore fa, l’attacco di Occhiuto nei confronti di Incarnato, sulla sula pagina facebook.

Il primo cittadino si fa coraggio, parla di complotti e insinua “premiazioni” e nomine ad hoc. Altrettanto duro il contrattacco d’Incarnato: “Se non fossi una persona seria racconterei come diventi sindaco la prima volta a Cosenza? Fare nomi e cognomi con chi hai complottato per vincere? Ma tu chiaramente hai la memoria corta. O come diventi presidente della provincia… Anche se pubblichi il mio curriculum rimane il problema che l’acqua ai cosentini per tue responsabilità non ne arriva…. Quando mi hai chiamato per sostenerti a presidente dell’ordine degli architetti non ero analfabeta vero?” E così via, un botta e risposta tra i due, degni di un talk show televisivo. La responsabilità è sempre di qualcun altro e, in questo caso, è sempre dell’avversario. Nessuno ammette le proprie colpe e i propri errori, perchè alla fine tutti “ci hanno mangiato” e sempre e solo a discapito dei cittadini che, nel 2017, sono costretti a raccogliere acqua dalle fontane pubbliche (quando la trovano, dato che spesso manca anche lì), rituffandosi nel passato remoto. Non resta che riderci su (dato che la disperazione è molto forte e di pianti ne abbiamo fatti già abbastanza) e per aiutarvi a farlo, ecco gli scorci della conversazione tra i due, che davvero lasciano spazio a grosse risate.