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Ragazze in Fiera: ci sono quelle che rubano e quelle che socializzano
COSENZA – La fiera di San Giuseppe è un po’ anche la fiera della cosentinità.
Una caratteristica che puo’ stupire sia negativamente, sia positivamente. Tra gli stand che hanno colorato viale Giacomo Mancini in questi giorni mamme, nonne, figlie e mogli hanno animato con la loro femminilità l’evento fieristico più amato dai cosentini. A farla da protagonista sono state le più giovani, studentesse, disoccupate e casalinghe che hanno rivelato agli espositori in trasferta una città dai due volti. Tra chi ‘tira’ il prezzo per l’acquisto di occhiali da sole e bigiotteria, usanza che accomuna un po’ tutte le avventrici delle bancarelle di San Giuseppe, le cosentine paiono dividersi in due fazioni, tre se si considera la schiera delle ‘indifferenti’. Da un lato le ‘socievoli’, dall’altro le ‘ladre’. Non è stato difficile assistere in questi giorni a diversi episodi di contaminazione soprattutto tra le più giovani. Molte ragazzine colpite dalla romanticheria di alcuni dei venditori migranti hanno allargato il ventaglio delle proprie amicizie spingendosi oltre al ‘quanto cosa?’ e ‘me lo fai uno sconto?’. Ma accanto alle adolescenti con la voglia di conoscere e scherzare con chi ha percorso migliaia chilometri per finire a vendere braccialetti su Viale Parco si affiancano le giovani del ‘lo prendo ma non ti pago’. Episodi incresciosi ed imbarazzanti. Un esempio su tutti. Due ragazze di bella presenza, ben vestite, truccate e agghindate con cura si affacciano ad un bancone con borse dalla griffe taroccate. Ne prendono una a testa e vanno via. Senza pagare. Pochi secondi e il venditore le ha già raggiunte. Un’umiliazione? Assolutamente no. Con fare stizzito dopo aver abbozzato un paio di urla le giovani restituiscono la refurtiva e proseguono nel proprio tour. Benvenuti a Cosenza.



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