Area Urbana
Raccolta differenziata, consigliere: “Stop alle multe selvagge, possibili violazioni del diritto alla privacy”
Morcavallo: “Come può un palazzo essere multato, se la responsabilità sulle sanzioni deve essere elevata al singolo soggetto e non all’intero condominio?”
COSENZA – “Da tempo, ormai, sento tanti cosentini che si lamentano delle troppe sanzioni elargite dal Comune nei confronti di chi presumibilmente non rispetta le regole di raccolta differenziata. Molti cittadini, che abitano all’interno di plessi condominiali, denunciano il fatto che, alcuni condomini, o addirittura estranei, non rispettano le regole della raccolta differenziata e quindi l’intero condominio rischia di essere multato ingiustamente.” E’ quanto dichiara il consigliere comunale Enrico Morcavallo. “Come può un palazzo – continua – essere multato, se la responsabilità sulle sanzioni deve essere elevata al singolo soggetto e non all’intero condominio? Infatti, ricordo, che la responsabilità di un eventuale trasgressore deve essere riconducibile ad un soggetto determinato e non alla collettività di un intero condominio, poiché, il giusto modus operandi sarebbe quello di individuare l’eventuale soggetto trasgressore e, una volta accertata la violazione, comminare la multa.
Purtroppo, spesso non si riesce ad individuare il soggetto trasgressore e quindi coloro i quali sono addetti al controllo del rispetto delle regole della raccolta dell’immondizia, sono costretti, in alcuni casi, a rovistare nei sacchetti, per verificare se all’interno degli stessi vi siano indizi o prove riconducibili ad un determinato soggetto fisico e, quindi, poter poi elevare l’eventuale multa. Ma… c’è un ma! Il Garante della Privacy ha sottolineato le strette correlazioni tra l’atto di frugare nella spazzatura altrui e la lesione della privacy; infatti ha vietato, alle amministrazioni comunali, le verifiche indiscriminate sui sacchetti dell’immondizia volte a individuare i trasgressori delle norme sulla raccolta differenziata. Si viola la privacy, ad esempio, nel momento in cui vengono rinvenuti all’interno dei sacchetti cose come: bollette, fatture, scontrini di carte di credito, riconducibili a determinate persone. Quindi, si lede la privacy nel momento in cui si porta a conoscenza di altre persone quanto si paga di bolletta, quanto si spende con la propria carta di credito, ed anche cose più personali come ad esempio le prescrizioni mediche riconducibili ad eventuali patologie dei soggetti.
Il Comune non può, quindi, inviare i propri ispettori a rovistare nei cassonetti per poter poi elevare multe; i controlli devono essere mirati nei confronti di soggetti specifici per i quali vi siano già indizi di violazione dei regolamenti sulla differenziata. Infatti, in caso di controlli generalizzati, verrebbe violata la privacy della cittadinanza intera ed il Comune verrebbe in possesso di informazioni riservate. La privacy dei cittadini risulta dunque inviolabile e nessuno deve lederla; però dovremmo essere proprio noi cittadini i primi a rispettare le regole! È importante fare una corretta raccolta differenziata, non solo perché le regole del Comune in cui viviamo lo impongono, ma anche perché è un dovere morale e civico nei nostri confronti e nei confronti delle generazioni future. Se vogliamo migliorare l’ambiente in cui viviamo dobbiamo essere i primi a rispettarlo!”



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