Area Urbana
Lite tra Perna e gli Zingari, ‘pentito’ racconta: “Andai a via Popilia con un mitra”
“Mi hanno arrestato ad ottobre del 2014 per estorsione aggravata. Quando sono venuti a prendermi – racconta il collaboratore di giustizia Luca Pellicori – avevo in casa mezzo chilo di cocaina, una pistola calibro 38, le ‘carte’ con tutta la contabilità dei pusher e Ippolito Tripodi che dormiva sul divano. Ho iniziato a collaborare con la giustizia nell’aprile del 2017 perché ormai temevo per la mia vita, sono evaso dai domiciliari e mi sono consegnato alle forze dell’ordine. Mi sentivo minacciato in casa e volevo che la mia compagna desse la possibilità di una vita diversa ai miei figli. Nonostante ciò lei non ha mai sostenuto la mia scelta, anzi mi ha sempre contrariato.
Mi sono sempre lamentato per il mantenimento perché quando ero in carcere per me e la mia famiglia venivano versati non più di 200 euro a settimana. Il gruppo Perna è composto da ragazzi cresciuti insieme. Non abbiamo ricevuto nessun battesimo, nessuna affiliazione formale, abbiamo visto sempre questi rituali come cose che portano solo guai e galera. Faccio parte del gruppo da 27 anni, sono cresciuto insieme a Marco e ho sempre vissuto in simbiosi con lui. Appena si svegliava mi chiamava, gli portavo la colazione e poi stavamo tutto il giorno insieme. Abitavamo nello stesso palazzo io al quarto e lui al sesto piano. Anche in carcere siamo stati vicini: cella 1 e cella 3. Eravamo come fratelli”.



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