Segnala una notizia

Hai assistito a un fatto rilevante?
Inviaci il tuo contributo.

Richiedi info
Contattaci

Omicidio Marincolo, Moretti racconta gli ultimi momenti di vita d'”U biondo”

Cosenza

Omicidio Marincolo, Moretti racconta gli ultimi momenti di vita d'”U biondo”

Pubblicato

il

omicidio marincolo 1

“Pronunciò il mio nome, lasciò il volante e si accasciò sulla sua sinistra”. L’amico nonchè vittima dello stesso agguato per una pura casualità, racconta dei due centauri, la pistola puntata, i colpi esplosi e la morte di Marincolo

 

COSENZA – Giovanni Abruzzese 59 anni, Carlo Lamanna 51 anni, Mario Attanasio 46 anni, e Umile Miceli 52anni, tutti stabilmente inseriti nella criminalità mafiosa cosentina sono ritenuti, a vario titolo, responsabili dell’omicidio di Marincolo Francesco, killer del gruppo Ruà-Lanzino,  avvenuto il 28.07.2004 a Cosenza, e del contestuale tentato omicidio di Moretti Adriano, ultimo atto della sanguinosa guerra di mafia combattuta nel capoluogo bruzio tra il 1999 ed il 2000, fra i contrapposti clan confederato Lanzino-Cicero ed il gruppo dei Bruni “Bella bella”.

Moretti, riuscitosi a salvare miracolosamente, rimanendo ferito alle gambe, sentito dalla squadra mobile che al’epoca dei fatti ricostruì l’accaduto raccontò dell’incontro casuale con “U biondo” e di un caffè che gli costò la vita. «Questa mattina verso le 7.50 sono uscito di casa assieme a mia moglie e, a bordo della nostra autovettura, una Renault Twingo, ci siamo portati in via Panebianco di Cosenza presso il nostro negozio di fiori e piante». Moretti ricorda la mattina del 28 luglio 2004, gli ultimi istanti di vita di Marincolo. «Ho aperto il locale e dopo aver pulito il marciapiedi mi sono recato al bar Perri, attendendo l’arrivo di mia moglie per prendere insieme il caffè». Nel bar erano presenti molti clienti – racconto Moretti – tra cui un imprenditore col quale scambiò due chiacchiere nell’attesa dell’arrivo della moglie. In questi attimi parcheggiò di fronte al bar, in doppia fila, la sua Fiat 500 Francesco Marincolo che si avviò verso Moretti per salutarlo e chiedergli di offrirgli un caffè. «Siamo rientrati nel bar ma c’era molta gente che aspettava di essere servita, ed ho invitato Marincolo a recarci a prendere il caffè in un altro bar, il “Millennium”.

Mentre ci stavamo incamminando a piedi abbiamo udito un clacson che suonava con insistenza. Marincolo aveva lasciato l’auto in seconda fila. Siamo tornati indietro per verificare se la stessa ostruisse ad alcuno il passaggio. Abbiamo accertato che la sua macchina impediva ad una persona di uscire dal parcheggio. Francesco ha spostato la sua autovettura e mi ha invitato a salire in macchina così avremmo potuto raggiungere il bar in breve tempo. Marincolo salutò un amico che si trovava nei pressi del bar Perri. Poi è partito per raggiungere il Millennium. Francesco ha imboccato via Lanzino e, dopo aver percorso pochi metri, ho udito una prima detonazione e, contemporaneamente ho avvertito il rumore dei vetri che si infrangevano. Quindi ho visto una motocicletta che ci affiancava ed ho notato che quello dei due occupanti il mezzo, che sedeva sul sedile posteriore, sparava con una pistola all’indirizzo di Marincola, il quale dopo avere pronunciato il mio nome ha lasciato il volante accasciandosi sulla sua sinistra.

Intanto i due motociclisti ci hanno superato e prima di allontanarsi definitivamente  hanno rallentato continuando a sparare. In quel momento mi sono reso conto di essere stato colpito e dopo avere atteso che i due attentatori si fossero allontanati, sono sceso dall’auto chiedendo aiuto a voce alta e posizionandomi tra due autoveicoli in sosta». Moretti spiega che molti automobilisti in transito non si fermarono e che solo dopo qualche tempo si fermò lo stesso amico che Marincolo aveva salutato alcuni minuti prima davanti al bar Perri, a prestare soccorso e a trasportarlo in ospedale. Moretti, ancora sottolinea agli investigatori, che i due indossavano caschi integrali e sicuramente chi aveva sparato indossava un casco bianco. Poi spiegò che la sua conoscenza con Maricolo risaliva a molti anni, da quando quest’ultimo gestiva un autolavaggio e Moretti insieme al padre portava a lavare i furgoni della pescheria. In ultimo dichiarò che sicuramente non era lui l’obiettivo dei killer, in quanto questi, pur potendo, non erano tornati indietro a dargli il colpo di grazia

 

LEGGI ANCHE

Omicidio Marincolo “U biondo”: ad esplodere i colpi di pistola fu Michele Bruni

 

Omicidio Marincolo “U biondo” fu ucciso per vendicare la morte di “Bella-Bella”

Pubblicità
Pubblicità .

Categorie

Social

quicosenza

GRATIS
VISUALIZZA