Calabria
Smantellata una potentissima ‘locale’ di ‘ndrangheta, 35 fermi – NOMI
Le attività turistiche del litorale ionico tra le province di Crotone e Catanzaro, erano letteralmente asservite alla cosca di ‘ndrangheta di San Leonardo di Cutro, smantellata con l’operazione “Malapianta” e che ha portato all’esecuzione di 35 fermi e al sequestro di beni per 30 milioni di euro. La cosca che faceva capo alle famiglie Mannolo, Trapasso e Zofreo e che vantava ramificazioni operative anche in Puglia, Lombardia, Veneto, Emilia Romagna e proiezioni estere, da anni esercitava la propria influenza criminale sulle strutture turistiche della zona attraverso l’imposizione del pizzo, l’assunzioni di lavoratori e anche costringendo gli operatori a fare riferimento a fornitori di beni e servizi a loro vicini.
Gli enormi proventi illeciti della cosca, che agiva in rapporti di dipendenza funzionale dalla famiglia Grande Aracri, egemone nella provincia, erano poi riciclati in investimenti nei settori della ristorazione, dell’edilizia e delle stazioni di rifornimento carburante. Oltre al dominio incontrastato del traffico di droga fra le province di Crotone e Catanzaro e l’usura, praticata nei confronti di diversi imprenditori anche nel nord Italia, la cosca di San Leonardo di Cutro aveva acquisito una fortissima capacità di controllo e monitoraggio del territorio per censire “presenze sospette” di veicoli e/o soggetti appartenenti alle forze dell’ordine.
I componenti della consorteria criminale erano anche in grado di ottenere informazioni sulle operazioni di polizia imminenti attraverso una oscura rete di fonti e connivenze. Oltre a ciò è stato accertato come i medesimi effettuavano regolarmente attività di anti bonifica per il rilevamento di microspie o per eludere le attività di intercettazione.



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