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L’Agenas negli uffici dell’Asp di Cosenza. Guccione “scongiurare il dissesto finanziario”

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L’Agenas negli uffici dell’Asp di Cosenza. Guccione “scongiurare il dissesto finanziario”

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Inam Asp Cosenza 16

A darne notizia il consigliere regionale Carlo Guccione “avevamo più volte denunciato criticità e situazioni paradossali all’Asp di Cosenza una delle più grandi d’Italia. Una malaugurata ipotesi di dissesto finanziario, andrebbe a penalizzare esclusivamente i cittadini di tutta la provincia di Cosenza”

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COSENZA – ” Da ieri l’Agenas (Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali) è al lavoro negli uffici dell’Asp di Cosenza, forse per verificare se emergono, tra l’altro, anche gravi e reiterate irregolarità nella gestione dei Bilanci, alla luce delle osservazioni formulate dal collegio sindacale o delle pronunce della competente Sezione regionale della Corte dei Conti. Tutto questo riporterebbe a quanto previsto dall’articolo 5 (Dissesto finanziario del servizio sanitario regionale) del decreto-legge del 30 aprile 2019, numero 35″. A scriverlo in una nota è il consigliere regionale Carlo Guccione

“Parliamo – scrive il consigliere uscente e appena rieletto –  di una delle più grandi Asp d’Italia con un bilancio di oltre un miliardo di euro, che gestisce tre ospedali Spoke e una popolazione di 750mila abitanti. Nel corso di questi anni avevamo più volte denunciato criticità e situazioni paradossali all’Asp di Cosenza, dal contenzioso di circa 800 milioni di euro, ai fitti passivi che solo nella città di Cosenza ammontano a oltre 800 mila euro all’anno, ai doppi e tripli pagamenti di una stessa fattura, al sistema delle proroghe degli appalti (come ad esempio nel sistema della ristorazione negli ospedali, in prorogatio da oltre dodici anni). Ci auguriamo – conclude Guccione – che oltre alla già situazione disastrata della sanità cosentina e calabrese, non si debba aggiungere il dissesto finanziario dell’Azienda sanitaria provinciale di Cosenza che andrebbe a penalizzare esclusivamente i cittadini di tutta la provincia di Cosenza, mettendo in discussione il già precario diritto alla salute garantito dalla Costituzione”.

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