Calabria
Aeroporti calabresi, Sacal torna pubblica: quote alla Regione
Approvata dal Consiglio regionale la proposta di legge finalizzata ad autorizzare Fincalabra all’acquisto e la stabilizzazione dei precari
REGGIO CALABRIA – La Sacal, la società di gestione degli aeroporti calabresi, torna in mano pubblica. Il Consiglio regionale, nel corso dei lavori odierni, ha approvato la proposta di legge finalizzata ad autorizzare Fincalabra, società in house della Regione, ad acquistare le quote dei soci privati della Sacal, la società di gestione degli aeroporti calabresi. A relazionare in aula è stato il vicepresidente del Consiglio regionale, Pierluigi Caputo (Forza Azzurri). Il testo dispone che per acquisire le quote private di Sacal, Fincalabra “è autorizzata a provvedere con le risorse del ‘Fondo Exit Strategy Fuif’, dalla stessa gestito e finalizzato a sostenere strategie di sviluppo e investimento di imprese a capitale misto pubblico e privato che operano nei settori strategici della Regione Calabriaâ€.
“Fare in modo che Fincalabra non torni ad essere un carrozzone”
La proposta di legge di Caputo concretizza la linea del presidente della Regione, Roberto Occhiuto, di acquisire tutto il pacchetto azionario privato di Sacal, linea dettata dal governatore all’indomani della mancata ricapitalizzazione da parte dei soci pubblici e del conseguente passaggio della maggioranza azionaria nelle mani dei soci privati. Su questo punto all’ordine del giorno sono intervenuti tra gli altri i consiglieri regionali Antonio Lo Schiavo (De Magistris Presidente), che ha annunciato voto contrario “perché non ci sembra che si rispetti il ruolo di Ficalabra”, il capogruppo del Misto Amalia Bruni, per la quale “è indubbio che riportare Sacal nel controllo pubblico è fondamentale ma è necessario anche accertare le responsabilità di un management chiaramente inadeguato”, e il capogruppo del Pd Nicola Irto, secondo il quale “dal presidente della regione Occhiuto vorremmo rassicurazioni sul fatto che Fincalabra non torni a essere un carrozzone fuori da ogni controllo”.
Occhiuto “con Sacal eravamo di fronte ad un bivio”
In sede di replica lo stesso Occhiuto ha spiegato che “la situazione determinatasi in Sacal non è contemplata né dalla legge né dalla convenzione con Enac, in base alla quale il socio privato non può detenere la maggioranza assoluta della società . Il bivio era: o si lasciavano le cose come stavano, determinando però la revoca della concessione, o si interveniva come facciamo con questa legge, che – ha rilevato il presidente della Regione – è una soluzione al problema della revoca della concessione, ma non è un soluzione al problema del rilancio di Sacal, tema che dobbiamo porci in futuro”.
Stabilizzazione dei precari e ricognizione di tutto il precariato calabrese
In precedenza, il Consiglio regionale aveva approvato la proposta di legge presentata da Michele Comito, Giovanni Arruzzolo (Forza Italia) e Salvatore Cirillo (Coraggio Italia) sulla stabilizzazione del precariato storico calabrese. Si tratta di un testo che dovrebbe portare alla stabilizzazione di circa 700 precari, quelli della legge 15 del 2008, a partire da 70 persone in servizio a Calabria Lavoro con contratti a tempo determinato: prevista una spesa di circa 8 milioni.
Sul punto sono intervenuti ancora Bruni, Domenico Bevacqua (Pd), Ferdinando Laghi (De Magistris Presidente) e Raffaele Mammoliti (Pd), che ha chiesto alla Giunta regionale e al presidente Occhiuto una ricognizione di tutto il precariato calabrese e piano straordinario per il lavoro”. Intervenendo in conclusione del dibattito, Occhiuto ha manifestato “la disponibilità della Giunta a procedere a una ricognizione di tutto il precariato”.



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