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Cosenza, dopo l’addio di Bisoli la scelta di Dionigi divide “più esoneri che panchine”

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Cosenza, dopo l’addio di Bisoli la scelta di Dionigi divide “più esoneri che panchine”

Il curriculum del tecnico modenese lascia più di un dubbio ai tifosi. Negli ultimi 5 incarichi ricevuti sono arrivati altrettanti esoneri

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COSENZA – A memoria non era mia capitato che i tifosi del Cosenza bocciassero in modo così sonoro, ancora prima del suo annuncio ufficiale, il nuovo allenatore dei rossoblu che, a meno di clamorose retromarce dell’ultim’ora, sarà Davide Dionigi arrivato ieri sera in città. A scatenare le rimostranze dei tifosi, non solo il divorzio con l’artefice della miracolosa salvezza di Larrivey e compagni e ottenuta nella doppia gara di Play-out contro il Vicenza, ma soprattutto il curriculum del tecnico modenese che lascia più di un dubbio. Negli ultimi 5 incarichi ricevuti (nella stagione 2018/2019 non ha allenato nessuna sqaudra) sono arrivati altrettanti esoneri: nell’ordine Varese, Matera, Catanzaro, Ascoli e in ultimo Brescia. Tanto è bastato per far dire no ai tifosi del Cosenza che avevano scommesso sul prolungamento del contratto a Pierpaolo Bisoli e che approcceranno a questa nuova e difficile stagione con l’obiettivo di prolungare per un altro anno la propria permanenza in cadetteria.

Nonostante le mille difficoltà, nonostante i tanti problemi accusati nella prima parte di stagione e malgrado i cambi in panchina, alla fine i lupi sono riusciti nella tribolata impresa di rimanere in cadetteria per il quinto anno consecutivo, ma ora chiedono certezze e un cambio di passo al Presidente Guarascio a comunicare proprio dall’allenatore. La Serie B questa stagione si annuncia difficile come non mai. Una Serie A2 è stata definita dagli addetti ai lavori con squadre forti e di assoluto blasone come Cagliari, Genoa, Bari, la neopromossa Palermo, il Venezia, Benevento e Brescia e così via. Cosenza deve alzare l’asticella. Lo merita la piazza e lo meritano i tifosi, che non hanno mai fatto mancare il proprio supporto e che, anche quest’anno, si sono confermati tra i migliori della cadetteria e in Italia, nonostante le tante difficoltà che continuano a vivere da anni.

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