Area Urbana
Bersani a Cosenza “Dalla destra pericolosa demagogia economica. Loro contro i diritti sociali”
“Questa destra non vuole il salario minimo, vuole togliere il reddito di cittadinanza e ha votato contro tutto quanto abbia un minimo di diritti sociali”
COSENZA – Pier Luigi Bersani, nel suo tour calabrese, ha fatto tappa anche a Cosenza, dove ha partecipato ad un comizio su Corso Mazzini a sostegno del colazione di centrosinistra. Presenti tra gli altri la deputata del Pd e candidata alle prossime elezioni Enza Bruno Bossio e il sindaco di Cosenza, Franz Caruso. Bersani, che invece non è candidato alle prossime elezioni, come ha detto ai giornalisti, “vuole comunque dare una mano” ad una colazione che è la sola alternativa all’avanzare delle destre.
“Non sono neanche candidato sto cercando di dare una mano e vorrei che lo facessero anche i cittadini. Siamo a gli ultimi giorni di campagna elettorale ed è ora di capire cosa si vuole fare. Quando vedo parlamentari e candidati che dicono facciamo l’aliquota Irpef unica, vorrei far capire che in Calabria il reddito pro-capite è di 17mila euro, in Veneto, Lombardia ed Emilia invece tra i 30 e i 40mila. Se fai un aliquota in mezzo chi è sotto paga di più chi è sopra paga di meno. E se fai l’autonomia differenziata, in equilibrio con il cosiddetto Presidenzialismo, finisci per avere un Paese arlecchino dove ognuno fa la sua scuola e la sua sanità e si tiene le tasse”.
“Penso che per il Mezzogiorno – ha aggiunto Bersani – basti questo per capire che c’è una demagogia pericolosissima sull’economia e c’è un rischio di regressione sui diritti sociali e civile. Questa destra non vuole il salario minimo, vuole togliere il reddito di cittadinanza, ha votato contro tutto quanto abbia un minimo di diritti sociali. Hanno votato contro lo Ius Schola e lo Ius Soli, contro il DL Zan e il fine vita. Veniamo al dunque, quali i sono i progetti per questa Italia? Siamo in questa lista unitaria e sono per una sinistra di governo”.
I recenti sondaggi rivelano una rimonta politica dell’ex premier e leader del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte ma il mancato accordo con i pentastellati non preoccupa Bersani. “Io ho sempre pensato che dopo l’esperienza di Conte II si dovessero stringere i bulloni e di incoraggiare una evoluzione del Movimento 5 Stelle che mi auguro non sentano il richiamo della foresta. Si è comunque fatto uno sforzo – prosegue – perchè questa lista che presentiamo, composta da Pd, Articolo Uno, socialisti, cattolici di Demos, tutta gente e formazioni che si riconoscono nel socialismo europeo e che hanno fatto uno sforzo di unità. Credo che questa sia la colonna che può meglio di ogni altro lavorare per costruire questa unità per dare a questo campo una sinistra di Governo per affrontare – conclude – i temi di riforma a partire dal, lavoro, dal fisco e dal welfare che sono i settori più urgenti”.



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