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Inchiesta Reset: resta in carcere Artese, fratello del vicesindaco di Rende

Area Urbana

Inchiesta Reset: resta in carcere Artese, fratello del vicesindaco di Rende

Lo ha stabilito il tribunale del Riesame di Catanzaro che ha respinto la richiesta di scarcerazione avanzata dal suo legale Luca Acciardi

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COSENZA – Ariosto Artese, indagato nell’inchiesta Reset della Dda di Catanzaro in provincia di Cosenza, resta in carcere. Lo ha stabilito il tribunale del Riesame di Catanzaro che ha respinto la richiesta di scarcerazione avanzata dal suo legale Luca Acciardi. L’imprenditore, fratello della vicesindaco di Rende, deve rispondere di concorso esterno in associazione mafiosa. Secondo l’accusa Artese, nostante non faccia parte del sodalizio ‘ndranghtetista avrebbe contribuito “concretamente alla conservazione, al rafforzamento ed al raggiungimento degli scopi” “di matrice ‘ndranghetista, egemone sul territorio della città di Cosenza e della relativa provincia, mettendo a disposizione dello stesso le sue risorse economiche e le sue relazioni imprenditoriali”. L’indagato, secondo gli inquirenti, avrebbe avuto relazioni e interessi di natura illecita con il presunto gruppo mafioso capeggiato da Adolfo D’Ambrosio.

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