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Latitante del cosentino ritrovato dopo quattro anni all’aeroporto di Malpensa
Il cinquantottenne è accusato di essere il punto di riferimento in Belgio per lo smistamento della cocaina proveniente dalla Colombia.
MILANO – Appena atterrato l’uomo è stato ammanettato dagli agenti della Polaria. Il suo arrivo da Santo Domingo a Milano Malpensa era atteso dalle forze dell’ordine italiane e straniere che hanno collaborato per individuarne gli spostamenti. Giovanni Chiodo, cinquantottenne di Roggiano Gravina, era infatti ricercato da circa quattro anni quando evase dagli arresti domiciliari per far perdere le proprie tracce. Il rientro dall’estero ha posto fine alla sua latitanza tra i corridoi dell’aeroporto lombardo. L’uomo in Italia deve scontare un pena pari a cinque anni di reclusione per spaccio di stupefacenti, accusa a cui si aggiunge un mandato di cattura emesso dal Belgio per la stessa natura di reato. Il lavoro congiunto della stazione di San Marco Argentano con la gendarmeria belga e le forze dell’ordine dominicane ha permesso di rintracciare Chiodo ed assicurarlo alla giustizia. Il latitante era sbarcato nello scalo milanese da solo ed è stato rintracciato grazie ad una prenotazione eseguita on line a suo nome. Anche il suo arresto precedente che lo vide accusato di essere il punto di riferimento delle ‘ndrine reggine in Belgio per lo smistamento della cocaina avvenne in un aeroporto. L’uomo all’epoca pare vivesse in una città belga Maasmechelen al confine con l’Olanda dove gestiva un locale insieme al fratello. L’organizzazione di cui fu accusato di essere parte attiva faceva riferimento al colombiano Julio Imenez Manjarrez e ad un ex parroco di Brancaleone, nel reggino, Franco Mondellini.




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