Congo, Padre Fedele premiato per il suo impegno

COSENZA – Ultimo tra gli ultimi. Nonostante le diavventure giudizirie e quel marchio di “stupratore”, per il quale è stato condannato a nove anni e sei mesi, con l’accusa di aver sessualmente abusato di una suora, nonostante la sospensione a divinis, decisa dal Vaticano, nonostante i problemi economici della sua struttura d’accoglienza “Paradiso dei Poveri” di Cosenza,

nonostante i suoi malanni, padre Fedele Bisceglia, il popolare, controverso e carismatico “padre spirituale” degli ultra di Cosenza e d’Italia, non perde la sua grinta e continua a portare avanti la sua passione per gli ultimi. Per quei suoi, tanti, fratelli africani, per i quali ha speso tutta la sua vita monastica. In attesa della celebrazione del processo d’Appello, Padre Fedele si trova in Congo, dove sta organizzando alcune strutture umanitarie da lui realizzate in questi ultimi anni. Nei giorni scorsi ha ricevuto ufficialmente una “Attestazione di merito” consegnatagli dal prefetto del Dipartimento di Pointe-Noire. L’alto funzionario del ministero dell’Interno del Congo riconosce a Padre Fedele Bisceglia l’attestazione di merito “per il suo amore manifestato per i diritti dei ragazzi della strada, dei malati, degli orfani e per la costruzione di grandi opere”, citando in dettaglio “una clinica attrezzata”, “un orfanotrofio”, “una chiesa”, “un centro per i bambini della strada a Mvoumvou” e “un dispensario attrezzato e l’adduzione dell’acqua potabile a Pounga”.«E’ una cosa che non mi aspettavo e che mi rende pieno di gioia”, ha detto Padre Fedele, parlando al telefono dal Congo. “Ho sofferto tanto, ma il Signore mi sta rendendo felice, oggi. Presto tornero’ in Italia e mi è stato detto che in ottobre riceverò a visita ufficiale, a Cosenza, del segretario generale del Presidente della Repubblica del Congo e anche della segretaria generale della Fondazione Congo Assistenza. Che posso desiderare di più al Signore?».