Calabria
Operazione ‘Costa Pulita’: coinvolti sindaci, assessori e consiglieri comunali
Dalle carte emerge l’intreccio politico mafioso che coinvolge numerosi esponenti politici locali: dal presidente della Provincia, Niglia, all’ex sindaco di Briatico, Prestia, fino al già vicesindaco di Parghelia, Francesco Crigna. Tutti intrattenerono “stretti rapporti” con i clan.
VIBO VALENTIA – Tra i soggetti con responsabilità pubbliche sottoposti ad indagini, spiccano le figure dell’attuale sindaco di Briatico e presidente della Provincia Andrea Niglia, dell’ex sindaco di Briatico Francesco Prestia e dell’ex assessore comunale Domenico Marzano. Emerge inoltre la figura dell’ex vice sindaco del Comune di Parghelia, Francesco Crigna, in stretto contatto con esponenti della famiglia Il Grande, referenti, in quel comune, della potente cosca Mancuso.
Si è accertato che le imprese edili e di movimento terra facenti capo alla famiglia Il Grande, dopo l’alluvione che ha colpito il piccolo centro del vibonese nel periodo febbraio-marzo 2011, sono state affidatarie, in via quasi esclusiva, di una serie di lavori per il ripristino di strade e dell’alveo di torrenti,spesso indebitamente assegnati con una procedura di “somma urgenza”che permetteva alla discrezionalità di quel Comune la scelta della ditta cui assegnare i lavori. Nel corso delle indagini è anche emerso che l’amministratore pubblico ha falsamente attestato, in favore di un componente della famiglia Il Grande, il possesso dei requisiti necessari alla assegnazione di un alloggio da parte dell’Aterp di Vibo. Le condotte materiali e procedimentali a favore della famiglia Il Grande, due membri della quale sono stati colpiti dal l’odierno provvedimento, trovavano come contropartita l’impegno a reperire votia favore dell’amministratore pubblico e di altri suoi alleati politici in occasione di consultazioni elettorali.
Le indagini hanno accertato che le imprese edili e di movimento terra facenti capo alla famiglia Il Grande, dopo l’alluvione che ha colpito il piccolo centro del Vibonese nel febbraio-marzo 2011 sono state affidatarie, in via quasi esclusiva, di una serie di lavori per il ripristino di strade e dell’alveo di torrenti, spesso indebitamente assegnati con una procedura di “somma urgenza” che permetteva alla discrezionalità di quel Comune la scelta della ditta cui assegnare i lavori.
Nel corso delle indagini è anche emerso che l’amministratore pubblico ha falsamente attestato, in favore di un componente della famiglia Il Grande, il possesso dei requisiti necessari alla assegnazione di un alloggio da parte dell’Aterp di Vibo.
Le condotte materiali e procedimentali a favore della famiglia Il Grande, due membri della quale sono stati colpiti dal l’odierno provvedimento, trovavano come contropartita l’impegno a reperire voti a favore dell’amministratore pubblico e di altri suoi alleati politici in occasione di consultazioni elettorali. Indagato a piede libero anche l’ex consigliere comunale di Vibo Valentia Giancarlo Giannini.
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